Attualità La rivincita

Omicron 2, contagio infinito: la vendetta del virus sulle colpe di tutti

Media, governo, vaccini e varianti: il mix di responsabilità dietro il ritorno dell’infezione

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/15-03-2022/omicron-2-contagio-infinito-la-vendetta-del-virus-sulle-colpe-di-tutti-500.jpg Media, governo, vaccini e varianti: il mix di responsabilità dietro il ritorno dell’infezione


 Ragusa - Sicilia in bianco, ma con numeri che, secondo gli ultimi bollettini, in 48 ore sono tornati di nuovo in giallo: solo ieri i contagi sono aumentati del 40%, contro la media nazionale del 30. Colpa della nuova sottovariante Omicron 2, il lignaggio BA.2, non più aggressivo ma diffusivo come la “madre” e in grado di "reinfettare" chi è già stato colpito anche poco tempo dopo la guarigione. Un mese e mezzo fa l’avevamo esaminata su Ragusanews e da allora è diventata responsabile di oltre la metà dei nuovi focolai che stanno riaffollando alcuni ospedali.

Colpa anche di un sistema a colori inutile e fallace, tarato su dati precedenti all'emissione della fascia di rischio, che rincorre l'infezione anziché stopparla, costantemente in ritardo sugli sviluppi del virus: questo, in realtà, sta già soppiantando la 2 e mutando in altre sottovarianti Omicron ancora non tracciate.  È colpa di tutti: del governo che ha tolto in fretta e furia ogni contromisura, di chi non s’è voluto vaccinare e degli stessi vaccini che - pur proteggendo, riducendo i pazienti e salvando tante vite -, non si sono rivelati la manna aspettata dal cielo.

La speranza - perché di questo si tratta, anche per la scienza - è che i ricoveri non si accompagnino in parallelo alle infezioni, aumentando di pari passo; ma seguano invece le cifre dei positivi in un rapporto sempre minore, preludendo così alla definitiva scomparsa del Coronavirus come emergenza dalle nostre giornate. Come emergenza, perché come patologia proseguirà a serpeggiare per chissà quanto. Per ora c’è una frenata nel calo dei ricoveri, ma non ancora un loro incremento, e questo e senz’altro un bene.

Tuttavia non abbiamo ancora imparato la lezione: il desiderio di cantare subito vittoria è stato di nuovo troppo forte anche da parte delle stesse autorità sanitarie come l’Oms: fino a un mese fa considerava plausibile la fine della pandemia globale e solo ieri si è detto preoccupato per gli effetti collaterali della guerra sulla circolazione del Covid quando ben dieci giorni prima - su questa stessa testata - avevamo messo in guarda dal pericolo di un corto circuito tra epidemia e conflitto.

Tra Ucraina e caro bollette, il virus è passato in secondo piano anche sui media. Anche loro non sono esenti da colpe: da settimane l’informazione schizofrenica non riesce quasi più a trovare un minuto per parlare dell’altra guerra, lasciata inconclusa, contro un nemico invisibile che minaccia davvero tutti. Eppure il Covid si lega strettamente alla gestione dell'assistenza sanitaria ai profughi provenienti dall'Ucraina: il Paese con meno vaccinati in Europa, in cui solo il 35% della popolazione è protetto. 


© Riproduzione riservata