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Cassì si lamenta: "Pochi soldi da Regione per Ragusa". Dimentica i 120 mln per Ibla in 40 anni

Dal 1981 la legge su Ibla ha destinato 120 milioni di euro a un quartiere di Ragusa. Una legge scandalo

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Ragusa - Nella spartizione dei fondi della Regione in favore dei comuni iblei, Ragusa avrebbe preso troppo poco. Si lamenta il sindaco Peppe Cassì: “Prima c’erano associazioni “raccomandate” da questo o quel deputato regionale, ora i “raccomandati” sono i Comuni. Per avere di più devi essere nelle grazie del deputato, meglio se di maggioranza, in quanto titolare di maggiori risorse da attribuire. Non voglio però essere ingenuo o apparire sprovveduto. La Regione conta 70 deputati equamente ripartiti tra le varie province in base al numero di abitanti, e ciascuno di essi porta avanti le esigenze del proprio territorio in maniera legittima e direi doverosa. Anche Ragusa ha beneficiato e beneficia, grazie all’interessamento di deputati e assessori, di importanti finanziamenti, come quello da oltre 1 milione per l’acquisto del palazzo Ottaviano a Marina di Ragusa, ma a mio avviso sarebbe opportuno inserire alcuni paletti, proprio per evitare che la discrezionalità possa sconfinare in scelte arbitrarie ed inique”.

Cassì dimentica i 120 milioni di euro che la Regione ha destinato -grazie alle legge 61 del 1981- a un solo quartiere di Ragusa, Ibla. 
Bene, la Legge su Ibla, nata intuizione dell’onorevole Giorgio Chessari e dell'on. Corrado Di Quattro, riceve lauti finanziamenti dall’alba degli Anni Ottanta. Si tratta di un investimento finanziario di oltre 120 milioni di euro, quasi 250 miliardi delle vecchie lire. Soldi confermati ogni anno nelle Finanziarie regionali. Nel 2011, ad esempio, la legge su Ibla ricevette un finanziamento di quattro milioni e 750.000 euro. Meno di quanto chiesto (cinque milioni), ma, addirittura, più di ciò che fu destinato all’aeroporto di Comiso (quattro milioni e mezzo). In tema di “raccomandazioni”, quindi, Ragusa non può certo lamentarsi. 


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