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Guerra, dal 17 ottobre l'esercito torna a sparare a Punta Bianca

Ad attendere i soldati ci saranno gli ambientalisti: le nuove esercitazioni belliche, accanto alla neo riserva naturale, sono previste fino al 30 dicembre

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Palma di Montechiaro, Ag - Il dubbio che c'entri qualcosa con la guerra ucraina e le tensioni Nato-Russia al largo della Sicilia meridionale, c'è eccome. Altrimenti non si spiegherebbe questo improvviso "ritorno di fiamma" a Punta Bianca, appena diventata ufficialmente Riserva naturale orientata con il decreto n° 157 del 28 giugno 2022 (oltre che location fotografica per spot e servizi d’alta moda). Del resto l'esercito non ha mai detto che se ne sarebbe andato per sempre dal vicino poligono Drasy e dunque "continua a violare un territorio che, sotto l’aspetto paesaggistico, storico, ambientale, ha una valenza incommensurabile - torna a denunciare oggi l'associazione agrigentina Mareamico”.

“Le esercitazioni militari - si legge nel comunicato -, oltre a violare la storia ed il paesaggio, compromettono l’ambiente immettendo in atmosfera sostanze pericolose, come ad esempio i residui di polveri da sparo. Vengono rilasciate grandi quantità di piombo, sostanza velenosissima che, come tutti i metalli pesanti, è altamente tossica per l’ecosistema marino. La sua permanenza in acqua ad elevata salinità - ricordano gli attivisti - lo degrada dissolvendolo nell’ambiente marino. Il piombo entra nella catena alimentare distribuendosi nei tessuti degli organismi della fauna ittica con destinazione terminale l’uomo, causando una serie di danni a organi e tessuti spesso irreversibili".

Non solo: "I terrificanti boati atterriscono, oltre che le persone, anche gli animali selvatici presenti in queste aree. Inoltre le forti vibrazioni, provocate dalle esplosioni, hanno già causato numerosissime frane, con un considerevole arretramento della fragile falesia. Giova ricordare - proseguono - che già nel 2017 la Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, dopo un sopralluogo presso il poligono di Drasy, aveva suggerito la bonifica del luogo dichiarando: è clamoroso e incredibile che nessuno si sia mai posto il problema di andare a raccogliere le migliaia e migliaia di proiettili che in 60 anni sono stati sparati da terra verso il mare”.

Il superamento dei livelli di contaminazione previsti per la zona è stato accertato anche dai carabinieri e dai tecnici dell'Arpa regionale nell'ottobre 2021, a seguito di una denuncia di Mareamico alla Procura di Agrigento. Acclarato l'inquinamento, 2 marzo 2022 il Comando Militare ha disposto la temporanea sospensione di utilizzo del poligono di Drasy, fino a data da destinarsi. Quella data è arrivata. "Ci saremmo aspettati che, responsabilmente, provvedesse alla bonifica dei luoghi al fine di eliminare il pericolo: INVECE, NULLA È STATO FATTO!" tuonano gli ambientalisti.

"Ora, con l’ordinanza n° 06/2022, l’Esercito ha comunicato il nuovo programma di esercitazioni previste, ad iniziare dal prossimo 17 ottobre e fino al 30 dicembre 2022. Tali esercitazioni – concludono -, oltre che inquinare i luoghi, impediranno la pubblica fruizione della Riserva di Punta bianca”. Solo lo scorso 11 ottobre Mareamico e Marevivo hanno presentato un ulteriore esposto in Procura, chiedendo nuove analisi del terreno e del mare prospiciente, ma la richiesta è ancora sul tavolo dei magistrati. Intanto le associazioni hanno indetto un sit-in di protesta a Punta Bianca, in programma proprio lunedì prossimo, giorno della riapertura delle “grandi manovre”, alle 8 di mattina.


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