Ragusa - Caos in Ibleacque, l’Amministratore Franco Poidomani sfida i sindaci soci e procede con i concorsi contestati.
Franco Poidomani, amministratore unico di Ibleacque Spa, si trova al centro di un vero e proprio ciclone politico e istituzionale, sfidando apertamente le direttive dei sindaci soci e del Comitato di controllo analogo. In barba alle indicazioni fornite, Poidomani ha infatti firmato un nuovo bando per l’assunzione di 20 unità lavorative a tempo indeterminato, suscitando forti reazioni da parte delle opposizioni e delle istituzioni.
Il nodo cruciale risiede nella procedura adottata, già contestata in passato per mancanza di trasparenza. I precedenti bandi per l’assunzione di personale a tempo determinato erano stati oggetto di aspre critiche, prima da parte del consigliere comunale Gaetano Mauro e poi dal Comitato di controllo analogo, che aveva proposto modifiche e integrazioni agli schemi di bando per garantire una più ampia partecipazione e maggiore equità. Nonostante ciò, Poidomani ha deciso di ignorare queste indicazioni, firmando il nuovo bando senza apportare le modifiche richieste.
Le accuse principali riguardano le limitazioni imposte nei nuovi bandi.
Un esempio lampante è la selezione per il dirigente degli affari generali, aperta esclusivamente ai laureati in giurisprudenza, senza tener conto delle equipollenze e imponendo rigidi limiti temporali per l’iscrizione all’albo professionale. Questa scelta ha sollevato ulteriori perplessità, con le opposizioni che accusano Poidomani di aver “cucito su misura” le procedure, riducendo ulteriormente la platea dei possibili candidati. Il clima di tensione tra i sindaci soci e l’amministratore è ulteriormente aggravato dalla decisione di Poidomani di non dimettersi, nonostante le pressioni politiche a seguito del parere fornito dell’avvocato Harald Bonura, il professionista incaricato di fornire un parere legale pro veritate, che si è espresso chiaramente dichiarando che la carica di amministratore unico della Società non poteva essere attribuita a un soggetto già collocato in quiescenza, se non a titolo gratuito.
I sindaci, in ragione di ciò, hanno chiesto all’Ing. Franco Poidomani la restituzione di tutte le somme a lui corrisposte fino allo scorso febbraio per l’espletamento del suo incarico. Stiamo parlando di 190.000 euro. Dal canto suo, l’amministratore di Ibleacque Franco Poidomani ha annunciato l’intenzione di procedere con decreti ingiuntivi per recuperare i compensi sospesi al termine del suo mandato, aprendo così un contenzioso che si preannuncia lungo e costoso. Il caso ha rapidamente assunto una connotazione politica, coinvolgendo direttamente i sindaci soci di Ibleacque Spa, che si trovano ora a dover fronteggiare una situazione delicata e complessa. La gestione del personale, l’equità delle selezioni e il rispetto delle procedure condivise con il Comitato di controllo sono diventati temi caldi, destinati a monopolizzare il dibattito pubblico nelle prossime settimane.