Attualità Catania

Il NYTimes impazzisce per le Minne di San'Agata

I seni senza corpo della Santa sul New York Times

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/06-10-2024/il-nytimes-impazzisce-per-le-minne-di-san-agata-500.jpg Il NYTimes impazzisce per le Minne di San'Agata


Catania - Le “minne di Sant’Agata”, il tradizionale dolce legata al culto della Patrona di Catania sono sulle pagine del New York Times che ne ha raccontato le origini e la leggenda legata al martirio della Santa: respinse (siamo nel III secolo dopo Cristo) le avances del prefetto pagano Quinziano che per rappresaglia le fece tagliare i seni. Lei fu guarita da San Pietro, ma Agata morì dopo che sempre Quinziano ordinò che fosse bruciata avvolta nel velo rosso. 

E quando l’Etna dopo qualche mese eruttò i catanesi recuperano quel velo che si era salvato dal rogo e che nel corso di una processione fermò la lava salvando la città. E il prestigioso quotidiano newyorkese racconta della Festa di Sant’Agata e delle centinaia di migliaia di fedeli che si recano a Catania per ricordare il prodigio mangiando, appunto, le minne di Sant’Agata. 

Il martirio di Agata da Catania
Questo il crudele martirio di Sant'Agata: intorno al 250 d.C. la giovane vergine siciliana rifiutò le avances del prefetto pagano Quinziano. Che per rappresaglia la imprigionò in un bordello e, in seguito, le fece tagliare i seni. Sebbene il suo corpo fosse stato guarito da San Pietro, Agata morì comunque dopo che Quinziano ordinò che fosse bruciata su un letto di carboni ardenti, avvolta solo nel suo velo rosso. L'anno seguente l'Etna eruttò e i cittadini di Catania recuperarono quel velo, che in qualche modo era sfuggito alle fiamme, per usarlo in una processione durante la quale fermò miracolosamente il flusso di lava salvando la città. Il NYT riporta anche come, nei millenni successivi, centinaia di migliaia di pellegrini si siano recati a Catania per commemorare quel miracolo durante la festa di Sant'Agata, che si tiene ogni febbraio, trasportando un'effigie a grandezza naturale della loro patrona e banchettando con i dolcetti noti appunto come Minne di Sant'Agata, pallidi e a forma di cupola, con capezzoli luccicanti di ciliegie al maraschino, che dovrebbero assomigliare ai seni senza corpo della santa.

L'attenzione del NYTimes per le Minne di Sant'Agata
L'interesse della prestigiosa testata per questi dolci siciliani dipende dal fatto che le minne sono diventate una tendenza globale, sia nelle feste più alla moda che su Instagram. L'artista newyorkese Laila Gohar, per esempio, ne prepara una versione mochi, che ha servito agli eventi per gli stilisti Olympia Le-Tan e Simone Rocha e per celebrare il lancio della sua collezione nuziale Gohar World l'anno scorso. Monika Varsavskaja, la chef estone dietro il famoso account Instagram di cucina Cuhnja, ha recentemente dato alle tortine un tocco Frankenstein, guarnendole con ciliegie verdi candite. «Penso che siano piuttosto comiche, anche se la storia non lo è», ha affermato Sarah Hardy dello studio di dolci londinese Hebe Konditori, che ha assaggiato per la prima volta le Minne di Sant'Agata durante una vacanza in Italia e ha preparato un dessert ripieno di composta di rabarbaro ispirato a loro: «C'è qualcosa di umoristico nelle torte a forma di parti del corpo».

Perchè le minne sono diventate un trend
Secondo il New York Times i dolci dalla forma anatomica esistono almeno fin dall'antica Grecia dove, durante l'annuale festival delle Tesmoforie ogni autunno, le dee Demetra e Kore venivano onorate con torte di sesamo dolcificate con miele a forma di vulva. La leggenda narra anche che in Italia i cannoli siano stati modellati in modo da sembrare falli, come omaggio alla prodezza sessuale di un emiro durante il dominio arabo in Sicilia. Regione che ha battezzato anche i dolcetti in pasta di mandorle Fedde di lu Cancidderi, o “natiche del cancelliere”. Secondo Mary Taylor Simeti, 83 anni, autrice di Pomp and Sustenance (1989) - un libro sulla storia del cibo siciliano, la minne di Sant'Agata a forma di seno si è evoluta da una precedente torta dalla sommità rotonda, la Minne di Virgini, che venne realizzata almeno a partire dal XVIII secolo in un convento di suore a Palermo. In seguito, i fornai di Catania ebbero l'idea di guarnire i dolci con ciliegie candite e di commercializzarli come tributi al santo patrono della loro città.


© Riproduzione riservata