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Mezza Italia torna arancione, Sicilia controcorrente: oggi i nuovi colori

La mappa del Covid s'è ribaltata in due settimane, l’Isola verso una bianca primavera



 Ragusa – Se non ci fosse la regola della permanenza di almeno 2 settimane prima di ogni discesa cromatica, forse la Sicilia avrebbe potuto permettersi qualche strappo alla regola a partire dalla prossima settimana, come la riapertura di qualche attività ancora sbarrata. Ad ogni modo anche negli ultimi 7 giorni il trend delle varie curve pandemiche si è confermato in costante diminuzione sull’Isola e dunque la risalita in arancione, che in caso di allarme può invece essere anticipata, per il momento è abbondantemente scongiurata. Ieri solo l'1,9% degli oltre 24mila tamponi processati è risultato positivo al Covid: il tasso di positività più basso d’Italia, dove è salito in media al 4,8%. E nonostante il minaccioso incalzare delle varianti, di cui alleghiamo il grafico aggiornato (foto). L’Istituto superiore di sanità vuole disegnare una mappa della loro diffusione - non solo quella inglese, ma anche le cosiddette sudafricana e brasiliana (presente in Umbria e Toscana, e forse pure in Veneto) - e ha chiesto a ogni regione un numero di campioni proporzionale ai casi notificati: Palazzo d’Orleans dovrà refertarne 53 entro il primo marzo. C’è chi dovrà consegnarne centinaia come Lombardia (dove da ieri 4 comuni sono in red zone), Lazio ed Emilia Romagna.

Se infatti la Sicilia ride, oggi - nel venerdì che di consueto ridipinge il Paese coi colori che entreranno in vigore da lunedì - c’è chi al contrario rischia di piangere. Le regioni già citate sono a un passo dal ritorno in arancione insieme a Piemonte, Friuli e Marche. Vede rosso l’Abruzzo, che ha già le province di Pescara e Chieti in lockdown.  Potrebbe però passare in bianco la Val d’Aosta, a un soffio dall’Rt sotto 0.5. Chissà che, continuando così, non tocchi lo stesso destino anche all’Isola, magari da lunedì primo marzo: sarebbe uno splendido modo di andare incontro alla primavera. In realtà secondo la mappa Ue, che alleghiamo nella seconda foto, sarebbe solo la Sardegna – insieme alla Val d’Aosta – a meritare l’arancione in un contesto di profondo rosso, addirittura scuro per Umbria, Trento e Bolzano. Ma, evidentemente, adopera altri riferimenti rispetto al nostro Cts. Il governo Draghi sembra intenzionato a percorrere la strada delle macchie rosse, circostanziate all'area del focolaio, come sta già avvenendo tra l'altro anche in Lazio, Alto Adige e Molise. Al massimo con un weekend arancione a livello nazionale, valido per tutti: una misura senza distinguo, presa per il bene collettivo, che in questo momento penalizzerebbe però gli ottimi risultati siciliani, proiettati verso maggiori concessioni a imprese e cittadinanza.


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