Auto e motori Il personaggio

Alfredo Nunzio D'Angieri, il siciliano che colleziona Rolls Royce

Tra gli uomini più ricchi del mondo secondo forbes è l'uomo che colleziona Rolls Royce e fu il mediatore tra Italia Usa nel giorno della crisi di Sigonella

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/26-07-2022/alfredo-nunzio-d-angieri-il-siciliano-che-colleziona-rolls-royce-500.jpg Alfredo Nunzio D'Angieri, il siciliano che colleziona Rolls Royce


Ne ha 37 di Rolss Royce. Lui è Alfredo Nunzio D’Angieri, “Pupi” per gli amici. Il siciliano dello stato americano del Belize ama la sua Sicilia. Imprenditore, banchiere e avvocato, Nunzio D’Angieri è un uomo d’affari, ambasciatore per gli affari europei della piccola repubblica del Centroamerica. Di origini siciliane, per via del nonno materno, Pupi è uno degli uomini più ricchi del pianeta. Almeno secondo la rivista Forbes che nel 2017 ha messo D’Angieri al 601° posto della speciale classifica degli uomini più ricchi del mondo. Il nonno materno era un palermitano, vicedirettore del Teatro Massimo, che sposò una bellissima donna ebrea, Rosa Levi, e assieme si trasferirono a Torino. Per questo nel 1942, fu denunciato dai nazifascisti e finì nella prigione di via Asti.

Quando dopo quaranta giorni fu liberato, prese ma moglie e la figlia (Mamma poi di Pupi) e s’imbarcò da Genova per New York. Lì venne a sapere che c’erano buone possibilità di andare a vivere nell’Honduras britannico, oggi Belize. Partì e iniziò a commerciare il mogano. Pupi ha studiato alla scuola dei gesuiti, quindin in Svizzera, al collegio Rosenberg. Poi il ritorno in America, per studiare alla Boston University dove divenne avvocato e iniziò a lavorare per lo studio legale Pavia di New York dove si occupò degli interessi dell’azienda petrolifera Texaco e per questo fu inviato in Libia. Nel Paese africano incontrò un mio vecchio compagno di stanza nel collegio svizzero, che nel frattempo era diventato il capo di gabinetto di Yasser Arafat. Grazie all’amico ritrovato conobbe il leader palestinese e iniziò a lavorare per lui.

Per ventidue anni, infatti, Nunzio “Pupi” D’Angieri è stato al fianco di Arafat quale suo banchiere e consigliere; lo ha accompagnato a Cuba per lo storico incontro con Fidel Castro, a quello con Papa Giovanni Paolo II e a Oslo nel 1994 per ritirare il Premio Nobel per la Pace. In occasione della vicenda dell’Achille Lauro e del dirottamento su Sigonella dell’aereo con a bordo il terrorista Abu Abbas, Nunzio D’Angeri fu il mediatore per conto di Arafat con il governo italiano e quello statunitense per scongiurare una crisi diplomatica che avrebbe potuto avere gravi conseguenze.

Ora l’ambasciatore D’Angieri con le sue collezioni di macchine di lusso (possiede ben 37 Rolls Royce) intende, se vi sarà l’occasione, «guardarsi intorno» per verificare altre opportunità d’investimento in Sicilia. Cravatta gialla a pois fatta su misura e calzino fucsia, “Pupi” l’ultima volta che venne in Sicilia, qualche tempo addietro, atterrò direttamente all’aeroporto di Comiso con il suo aereo privato, un “Gulfstream 450” nuovo di zecca. Ama raccontare di possedere 2.640 paia di scarpe, un’infinità di abiti e una vecchia Jaguar. Lui dice regatagli da Fidel Castro. 


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