Benessere Obesità e Coronavirus

Covid, con l'obesità i rischi aumentano, a sostenerlo Alexis Malavazos

Il tessuto adiposo che si accumula a livello dell’addome è considerato il principale responsabile delle malattie infiammatorie dell’obesità

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/28-01-2021/covid-19-con-l-obesita-i-rischi-aumentano-500.jpg Covid-19, con l'obesità i rischi aumentano


Il Medico Alexis Malavazos, sulla pagina Facebook 'Medical Facts' di Roberto Burioni, spiega le drammatiche conseguenze del Covid nei pazienti obesi

Covid e obesità:rischio di complicanze e morte
Sin dall’inizio della pandemia da Covid-19 è stato subito evidente agli occhi dei clinici che l’obesità predisponesse, anche pazienti di giovane età, ad una maggiore probabilità di sviluppare la malattia in forme gravi o addirittura di non riuscire a superare l’infezione. Ben presto questa osservazione ha trovato riscontro in una serie di studi scientifici che hanno confermato la maggiore vulnerabilità delle persone obese e sono arrivate a stabilire che anche essere semplicemente in sovrappeso rappresenta un fattore di rischio da non trascurare.

L’obesità è di per sé associata a diversi problemi di salute che possono aumentare questo pericolo: disfunzioni respiratorie, livelli alti di infiammazione, alterata risposta immune a infezioni virali, presenza di altre patologie associate. Non dobbiamo dimenticare che la pandemia di COVID-19 può peggiorare la situazione specialmente nelle possibili condizioni di lockdown in cui una limitazione dei movimenti delle persone potrebbe portare ad avere difficoltà di accesso a cibi salutari, a eccedere nelle porzioni, a non riuscire a fare sufficiente attività fisica e ad avere difficoltà ad accedere ai servizi per la cura.

Molti studi hanno dimostrato che nei pazienti obesi la gravità della malattia Covid-19 aumenta, con maggiori probabilità di richiedere cure acute, ricoveri in terapia intensiva, intubazione e ventilazione meccanica.
Come effetto finale, un dato davvero scoraggiante: l’obesità raddoppia la mortalità nei pazienti ospedalizzati positivi al coronavirus”. Lo spiega Alexis Elias Malavazos, responsabile del Servizio di nutrizione clinica e prevenzione cardiovascolare, Irccs Policlinico San Donato, sulla pagina Facebook ‘Medical Facts’ di Roberto Burioni.

Malavazos aggiunge: “L’obesità è caratterizzata da un’infiammazione sistemica di basso grado, quindi i pazienti affetti da obesità sono più suscettibili alle infezioni a causa di una ridotta risposta immunitaria agli agenti infettivi. Ne consegue una maggiore morbilità e mortalità associate alle infezioni. Inoltre, mostrano una ridotta risposta immunitaria alle vaccinazioni e al trattamento antimicrobico. Il tessuto adiposo che si accumula a livello dell’addome è considerato il principale responsabile delle malattie infiammatorie dell’obesità, che possono essere associate a una maggiore morbilità nelle malattie infettive”.
Obesità e Covid
“Questo si verifica anche nel caso del Covid-19: nel paziente affetto da obesità, in particolare affetto da obesità addominale, nel quale vi è un rischio aumentato di complicanze cardiache e polmonari legate alla malattia. Questo è dovuto al fatto che il paziente con obesità ha già un grado di infiammazione di grado lieve, ma cronico, e in conseguenza dell’infezione da Sars-Cov-2 il processo infiammatorio aumenta di grado, diventando così molto severo (la cosiddetta tempesta citochinica)”.
Di particolare interesse, continua il medico, “è anche il tessuto adiposo epicardico (il tessuto adiposo che circonda il cuore) il quale pare essere più infiammato nei pazienti affetti da una severità maggiore di malattia da Covid-19, il che potrebbe spiegare il perché diversi pazienti sviluppano delle miocarditi in conseguenza dell’infiammazione del tessuto adiposo epicardico che circonda il miocardio”.
Malavazos sottolinea come questo “non è un fenomeno che interessa solo i pazienti adulti o anziani, ma riguarda anche i pazienti giovani. Per questo, è necessario identificare i soggetti a maggior rischio e porre ancora maggior attenzione all’obesità, una vera e propria malattia che porta con sé gravi conseguenze in campo cardiologico e cardio-metabolico, come ipertensione arteriosa e diabete”.
 


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