Economia Effetto boomerang

Embargo al petrolio russo via mare: benzina a 2,20 e 3.500 siciliani a casa

Il completo fallimento delle sanzioni contro Putin

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 Priolo Gargallo, Sr - A rimetterci di più, dall'embargo al petrolio russo via mare approvato nella notte dall'Ue, sarà la raffineria Isab di Priolo, la più grande d'Italia - 1500 dipendenti diretti e 2.500 nell'indotto - che va avanti forzatamente solo a greggio Lukoil. Senza i 10 milioni di tonnellate di greggio all'anno lavorati, che arrivano al porto di Augusta dalle petroliere Lukoil attraverso il Mediterraneo (più del 13% del totale nazionale), l'impianto siracusano resterà letteralmente a secco, solo davanti allo spettro della chiusura: la stretta ai fondi europei impedisce di fatto di trovare approvvigionamenti alternativi.

Al momento, è stato rinviato l’embargo al petrolio russo trasportato da oleodotti, per accontentate l'ungherese Orban - che ha disperato bisogno dei rifornimenti, almeno via terra – e far sì che firmasse il resto del pacchetto con le nuove sanzioni contro la guerra di Putin. Sanzioni che si stanno rivoltando come un boomerang contro il mittente: il "caro guerra" finora sta costando più salato all'Europa che al Cremlino, che tira dritto nell’invasione e da oggi ha chiuso i rubinetti del gas pure all'Olanda, per il mancato pagamento delle forniture in rubli. Una mazzata per la Sicilia, ma anche per il resto del Paese.

Due giorni fa l'Istat ha registrato un aumento degli acquisti italiani da Mosca del 118,8% rispetto ad aprile 2021: un'impennata dovuta al comparto energetico, che vede i prezzi in volata e finora era rimasto ai margini delle sanzioni. Nell'ultimo anno le nostre importazioni di prodotti energetici russi hanno triplicano valore, crescendo del 193,8% da aprile 2021: cifre che, indirettamente, fanno dell’Italia il primo finanziatore del conflitto ucraino. La Russia è diventata il primo partner dell'import tricolore e, al tempo stesso, quello col calo più deciso dell’export, in flessione del 48,4% proprio per effetto delle sanzioni economiche.

L'Italia, secondo le stesse previsioni del governo, raggiungerà l'obiettivo dell’emancipazione solo nella seconda metà del 2024: nel frattempo, deve assolutamente diversificare gli approvvigionamenti se vuole evitare una voragine nell’occupazione e nei consumi: secondo stime dell’Huffington Post, con il bloqueo il prezzo alla pompa della benzina arriverà presto a 2,2 euro al litro. Fin quando durerà la solidarietà europea e americana in caso di interruzione anche del gas, e i cittadini saranno disposti a dissanguarsi, per far sedere Zelensky a un tavolo delle trattative? 


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