Palermo - Tra i banchi dell'Ars torna a serpeggiare la sanatoria edilizia: nella valanga di emendamenti alla Finanziaria regionale, spunta fuori una proposta della capogruppo Udc Eleonora Lo Curto per modificare l'articolo del testo unico dell'edilizia sul cambio di destinazioni d'uso degli immobili, aprendolo alle attività artigianali e allargandolo da quelli costruiti prima del 1976 fino a quelli costruiti al 31 marzo 2003, cioè "la data di ultimazione degli edifici per poter ottenere il condono " si legge nelle poche righe di relazione. L’assemblea inizierà a discuterne il 9 maggio.
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"Non è una sanatoria, è una necessità - dice la firmataria - che risolverebbe tanti problemi di singoli cittadini e mondo imprenditoriale, che vorrebbero sopravvivere alla crisi: chi ha un immobile da poter convertire a uso artigianale chiede solo di lavorare e dev'essere messa nelle condizioni di farlo, senza essere costretta a vivere di reddito di cittadinanza". Il test in aula s'annuncia tutt’altro che semplice: già l’estate scorsa un contestato emendamento aveva aperto a circa 150 mila abitazioni dell'Isola la possibilità di mettere in regola abusi edilizi in aree sottoposte a vincolo relativo, consentendo ai proprietari di regolarizzare interventi non autorizzati. La giunta Musumeci è ancora in attesa della sentenza della Consulta, nel controricorso contro Consiglio dei ministri.
