Washington – Dall’altra parte dell’oceano sta accadendo un fenomeno bizzarro: i medici statunitensi si sono trovati costretti ad esortare le persone a non bere la propria urina per curare il Covid. Un "trattamento" fasullo e rischioso promosso online dai soliti santoni, che non mancano pure negli States. Come tale Christopher Key, che da esempi pratici della pseudo terapia sul proprio sito web: “So che a molti di voi sembra pazzesco – dice, intervistato da Usa Today -, ma Dio ci ha dato tutto ciò di cui abbiamo bisogno”. I medici avvertono che l’“urinoterapia” non solo è inefficace contro il virus ma può provocare gravi conseguenze, come riporta un recente articolo del Miami Herald.
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Del rimedio si era sentito parlare l’anno scorso in India, ma evidentemente l’astrusità ha “contagiato” pure l’Occidente: i fautori delle sue proprietà terapeutiche, la chiamano “oro del sangue” reputandola una specie di elisir di lunga vita, che conterrebbe sostanze utili per l’organismo. Non si capisce allora perché il corpo se ne disfaccia. In realtà, come avvertono i ricercatori, contrariamente a quanto si crede l’urina non è efficace nemmeno per alleviare il bruciore delle punture delle meduse.
"Ripeto, non bere urina per curare il Covid” scrive su Twitter il dottor Jon Klein (foto), nefrologo della University of Louisville School of Medicine. "Non c’è una prova che tratti o prevenga il Covid - ribadisce al Wcnc Amanda Torres, specialista del Winchester Hospital di Boston -. È pericoloso, ci sono tossine nelle urine: non è un liquido sterile, può contenere batteri nocivi e non è assolutamente progettato per il consumo umano". A meno che forse non ci si trovi in situazione estreme, come dispersi nel deserto del Sahara.