Di variante in variante la pandemia da Covid continua. E' così da due anni a questa parte. Stando a quanto si apprende, Centaurus, ovvero la sottovariante Omicron BA.2.75, ha già infettato 290 persone nel mondo. La maggior parte di queste infezioni proviene dall'India. I casi restanti sono stati individuati nei seguenti Paesi: 14 nel Regno Unito, 9 in USA, 6 in Nuova Zelanda, 4 in Canada, 4 in Indonesia, 3 in Giappone, 2 in Australia, Germania e Nepal, 1 in Danimarca, Lussemburgo, Martinica, Olanda e Turchia.
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Questi dati, estrapolati dal database Gisaid, sono stati poi condivisi su Twitter da Raj Rajnarayanan, professore alla Arkansas State University. Non si può negare che il nome dato alla nuova variante sia originale. I centauri nella mitologia greca rappresentavano una creatura ibrida per metà umana e per l'altra metà cavallo.
Variante Covid Centaurus: nuove preoccupazioni
Circa la pericolosità di questa nuova variante, così ha spiegato Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, all'Adnkronos: "una variante che desta preoccupazione principalmente perché è modificata la regione che viene riconosciuta dagli anticorpi neutralizzanti. Quindi di fatto questa variante potrebbe essere totalmente invisibile ai vaccini. Se ha il potenziale per diffondersi? Su questo esistono dei dati un po’ contrastanti, perché l’indice di infezione secondario che fa riferimento alla quota di casi secondari derivanti dal contatto con un caso primario, “era piuttosto basso, perlomeno dalle prime misure. Devo dunque dire che è un po’ prematuro vedere se questa variante ha una capacità di trasmissione uguale a queste ultime che abbiamo adesso".
Secondo l'esperto non può concludersi che la variante Centaurus riuscirà a diventare la variante predominante scalzando Omicron 5. Secondo Crisanti, le caratteristiche di queste mutazioni potrebbero andare ad eludere l’immunità naturale guadagnata con le infezioni contratte da altre varianti Omicron. A quel punto bisogna ripartire da zero e quindi siamo di nuovo punto e daccapo.
