Giudiziaria Trapani

Messina Denaro, tolta a Martina Gentile la potestà sulla figlia di tre anni

La decisione del Tribunale dei minori di Palermo. A nulla è valso il dietrofront, quel "gli ho voluto bene, ma ho sbagliato", di un mese fa.

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Trapani - Ci sarebbe il concreto rischio che trasmetta la subcultura mafiosa alla piccola. E così il tribunale per i minorenni di Palermo ha sospeso temporaneamente la responsabilità genitoriale di Martina Gentile, la figlioccia del boss Matteo Messina Denaro, finita agli arresti domiciliari con l'accusa di esserne stata la “postina”.

La decisione del giudice ha accolto la richiesta avanzata dal procuratore dei minori Claudia Caramanna a tutela della figlioletta della donna arrestata per favoreggiamento dell'allora superlatitante, morto di tumore all'Aquila, dov'era recluso, lo scorso settembre. I giudici hanno anche disposto che la figlia dell'ex amante del padrino di Castelvetrano, Laura Bonafede, in carcere, faccia un percorso di recupero, partecipando ad attività di formazione organizzate da associazioni antimafia. Martina Gentile era finita ai domiciliari a dicembre scorso.

Davanti al giudice per le indagini preliminari Alfredo Montalto, si era avvalsa della facoltà di non rispondere. La donna aveva però chiesto di fare dichiarazioni spontanee, spiegando che da bambina ha voluto bene a Matteo Messina Denaro, ma ultimamente aveva capito di avere sbagliato. Una linea dettata probabilmente anche dal fatto che sapeva di rischiare di perdere la figlioletta di tre anni.


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