Cronaca Vittoria

Chi è Giuseppe Scardino, il vittoriese evaso dal carcere di Favignana

Ha 41 anni

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/30-10-2017/giuseppe-scardino-vittoriese-evaso-carcere-favignana-500.jpg giuseppe scardino


Vittoria - Ha fatto "carriera" Giuseppe Scardino, 41 anni, uno degli evasi di Favignana. L'uomo, originario di Vittoria, deve scontare una pena di oltre 15 anni di reclusione per una serie di rapine violente e per il tentativo di omicidio di un poliziotto a Scoglitti, tutti reati compiuti tra il 2006 e il 2007. Scardino era stato complice di Massimo Mangione, 37 anni, condannato a 12 e 8 mesi  (il terzo evaso) nelle rapine e con lui sparò all'impazzata nel centro di Scoglitti ferendo una donna per sfuggire a due poliziotti che l'avevano riconosciuto perchè ricercato per rapina e che cercarono di uccidere. Mangione tentò di uccidere un poliziotto sparandogli un colpo di pistola alla tempia ma la pistola s'inceppò per un caso del tutto fortuito.

L'evasione da Favignana ha dell'incredibile e ricorda tanto una scena da film: lenzuola usate come funi per calarsi da un muro alto cinque metri e sbarre segate con una piccola lima. Nel 2013 Giuseppe Scardino era stato definitivamente condannato dal giudice per l'episodio dell'agosto del 2007. A lui ed ai suoi complici erano stati attribuiti decine di fatti reato ed in particolar modo il tentato omicidio di due agenti della Polizia di Stato. Gli operatori nell’agosto del 2007, liberi dal servizio, avevano riconosciuto i tre latitanti, che per fuggire avevano esploso diversi colpi d’arma da fuoco al volto di uno degli agenti ma senza colpirlo.
Scardino insieme ad altri due complici aveva costituito nel 2006-2007 un gruppo di fuoco pronto a tutto pur di ottenere il denaro frutto delle rapine.

Il modus operandi era uno dei più cruenti: senza alcuna pietà entravano in banche, uffici postali o assaltavano portavalori, esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco. Avevano in uso pistole, fucili e mitra e durante le rapine avevano ferito ignari passanti o testimoni presenti.
Una volta individuato il gruppo criminale e raccolti gli elementi a carico dei 3 rapinatori, la Procura della Repubblica aveva richiesto ed ottenuto la misura dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
I rapinatori, che andavano in giro sempre armati, la notte tra il 15 e 16 agosto del 2007 hanno incontrato casualmente due agenti della Polizia di Stato del Commissariato, nei pressi del lungomare di Scoglitti. Loro erano latitanti e i due agenti stavano per bloccarli ma la banda ha risposto prima minacciandoli e poi aggedendoli con calci e pugni.

Uno dei due agenti ha chiesto aiuto al 113 defilandosi, mentre l’altro è rimasto a terra colpito da diversi calci. Mangione ha estratto la pistola esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco. L'arma per fortuna si è inceppata. Nel frattempo, erano arrivati i rinforzi e i tre rapinatori sono fuggiti.
Uno dei tre continuava ad esplodere colpi d’arma da fuoco ferendo per altro un’ignara passante.
Il 22 settembre 2007, la polizia ha catturato due dei tre rapinatori, mentre Scardino continuava a rimanere latitante.
Dopo circa un mese, Scardino ha bussato alle porte degli uffici della Polizia di Stato costituendosi, questo in considerazione delle incessanti attività d’indagine che ormai avevano creato attorno a lui terra bruciata.


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