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Ora il rischio è che questi operai diventino il nuovo caso 'Fiat' di Palermo. "Manca la volontà politica di trovare una soluzione dice all'Adnkronos Barone Noi non firmeremo più nessun accordo per la cassa integrazione né per l'esodo incentivato. Quel bando assicura è lo strumento usato dall'Amministrazione comunale per rendersi credibile agli occhi del Governo nazionale ed ottenere un'ulteriore richiesta di ammortizzatori sociali in deroga fino al 2017". Il piano proposto dall'Ugl, invece, prevede la messa in liquidazione di tutte le società partecipate dal Comune e la creazione di una società consortile, sul modello di quanto già avvenuto a livello regionale. "Non si tratterebbe di una holding precisa Barone ma di una società consortile per azioni, con tanti rami d'azienda, che consenta di mantenere le varie tipologie di contratti oggi esistenti". La società consortile non pagherebbe l'Iva e in essa dovrebbero confluire tutti i dipendenti messi in mobilità, mentre coloro che hanno maturato i requisiti per andare in pensione potrebbero godere di una 'mobilità lunga'. Secondo Barone da qui al 2017 sarebbero oltre mille i possibili prepensionamenti nelle partecipate comunali. (segue)
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