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Palermo: dalla cucina alla 'rivoluzione' per difendere la biodiversita' siciliana (4)



"Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia dove da più fronti ci si è sempre occupati di agricoltura in posti diversi della Sicilia dice Bonetta Un privilegio che mi ha permesso di celebrare tutto quello che arrivava dalla campagna e di toccare con mano quanto la Sicilia sia effettivamente un microcontinente". L'incontro con l'agricoltura biodinamica arriva in modo casuale, prima con la scelta della scuola steineriana per i suoi bambini, poi con l'invito nel suo ristorante (che apre nel 2000 ndr) a Nicholas Joly che lei definisce "il gotha dell'agricoltura biodinamica". Un incontro che genera in lei "un cambiamento" e che, con la successiva scelta nel 2012 di chiudere il ristorante, apre quella che la chef definisce "la terza fase" della sua vita. "Il ristorante è stato una grande gioia racconta ma se quell'esperienza non fosse finita non sarei quello che sono oggi. Ho cominciato a viaggiare per lavoro, a confrontarmi con altre realtà e capire che ero uno chef cresciuto, che potevo uscire dal mio bozzo e trasformare la mia cucina in qualcosa di più".


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