Ragusa - Veri e propri prodigi della meccanica dei tempi andati hanno fatto capolino, questa mattina, a Ragusa, per la decima edizione di “Moto storiche nel barocco ibleo”, la classica kermesse diretta da Antonino Provenzale e rivolta alle due ruote d’antan promossa dal Veteran Car Club Ibleo presieduto da Vito Veninata. I settanta partecipanti si sono riuniti, per la partenza, al Poggio del sole resort, sulla strada provinciale Ragusa mare, e da qui hanno dato il via alla due giorni che permetterà ai motociclisti provenienti da ogni parte d’Italia, oltre ad una folta delegazione maltese (una ventina di appassionati circa), di conoscere più da vicino, caratterizzazione che l’organizzazione ha voluto dare quest’anno, i cosiddetti luoghi di Montalbano. Ad illustrare le particolarità di questa edizione, sempre sotto l’egida dell’Asi, l’Automotoclub storico italiano, è Michele Frasca del Veteran che ha seguito con estrema attenzione la composizione della griglia dei partecipanti. “Come non segnalare – afferma Frasca – la Taurus 250 sport bitubo costruita negli anni Trenta dall’ing. Guerzoni. Una moto realizzata in maniera artigianale e quindi prodotta in pochissimi esemplari, con le valvole in testa, le molle a spillo, il doppio tubo di scarico. Da evidenziare il telaio in doppia culla chiusa e il serbatoio dell’olio all’interno del motore, come è consuetudine oggi, oltre al cambio in blocco, quando all’epoca era separato. Diciamo che questa motocicletta ha anticipato i tempi di almeno trent’anni”. Riflettori puntati pure sull’Harley Davidson 750 Wla portata a Ragusa da un concorrente maltese. “Diciamo – aggiunge Frasca – che si tratta di una motocicletta specifica utilizzata dall’esercito americano durante la Seconda guerra mondiale per lo sbarco lungo le nostre coste. L’esemplare che abbiamo ammirato arriva dall’isola dei Cavalieri e, nel corso degli anni, è stato per così dire “civilizzato”, con l’eliminazione della verniciatura verde militare e l’inserimento di cromature nei cerchioni, nei fari, nelle marmitte. Ha la particolarità dell’acceleratore a sinistra mentre il comando della frizione a pedale è sempre a sinistra”. A partecipare alla kermesse anche Gianfranco Grasselli, in sella alla sua Aermacchi 125 U del 1954. “Un’altra moto rivoluzionaria per i tempi – spiega ancora Frasca – per il fatto di avere il motore portante e la forcella posteriore che funge anche da tubo di scarico. Grasselli, inoltre, ha preso parte a più di una manifestazione importante a livello nazionale. Come ad esempio la Milano-Taranto percorrendo 1.900 chilometri in cinque giorni”. Un’altra due ruote particolarmente ammirata questa mattina la Rudge 500 Ulster del 1937. “Molto sportiva – dice ancora Frasca – caratterizzata dall’esclusività di possedere la testata con quattro valvole, cosa assolutamente non comune allora. Inoltre, la stessa testata è realizzata in bronzo piuttosto che in ghisa perché andava a smaltire il calore con maggiore facilità. Tra le particolarità, il fatto di possedere una leva che permette di issare il cavalletto anche rimanendo seduti in sella. Raggiungeva, e superava, i 140 km/h. L’esemplare che ospitiamo in questi due giorni è stradale. Vale la pena di ricordare che la Rudge costruiva moto da competizione. Basti pensare che Enzo Ferrari, all’interno della sua scuderia, tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta, aveva anche una squadra dedita alle corse motociclistiche. E le moto utilizzate erano proprio le Rudge con testata quattro valvole”. “Moto storiche nel barocco ibleo”, che si avvale del supporto operativo della Polstrada e dei Carabinieri, prosegue anche domani, domenica 1 giugno, quando, a partire dalle 10,30, i partecipanti saranno accompagnati ad effettuare la visita del centro storico superiore di Ragusa con particolare attenzione al palazzo della Prefettura di via Rapisardi e soprattutto alla Cattedrale di San Giovanni.
Moto storiche fra le colline iblee
Con la Rudge Ulster 500 e la Taurus bitubo 250 sport
di Redazione
Sullo stesso argomento: