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Palermo, 16 giu. Al 31 dicembre 2011, sul territorio siciliano si contano 705 istituzioni pubbliche, il 24,6% in meno rispetto alla precedente rilevazione del 2001. La riduzione è legata a una serie di interventi normativi e di processi di razionalizzazione, che hanno portato negli anni alla trasformazione di alcuni enti da soggetti di diritto pubblico a soggetti di diritto privato e all'accorpamento tra istituzioni diverse. Il dato è contenuto nel nono Censimento generale dell'industria e dei servizi, presentato oggi in una sintesi regionale durante un convegno organizzato da Istat e Unioncamere ad Agrigento. Nel 2011 i dipendenti attivi nelle circa 9mila unità locali della regione sono oltre 276mila, al netto dei militari e delle forze di polizia, 29mila meno del 2001. Nelle unità locali dell'amministrazione dello Stato (comprese le scuole) gli addetti diminuiscono del 18,9%. Tra le amministrazioni locali, sono le 'altre istituzioni pubbliche' (Camere di Commercio, Ordini e collegi professionali, Università ed enti di ricerca) ad avere accusato la più forte contrazione del numero di addetti (24,4%), mentre per le aziende ed enti del servizio sanitario nazionale la flessione è notevolmente più contenuta (3%). I Comuni, la Regione e le Province, invece, nel decennio hanno aumentato i loro addetti (+11,1% i primi, +10,0% la seconda e +8,1% le terze).
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