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Palermo, 29 ago. "Mi sembra una cosa grave, sbagliata e fuori luogo. Con tutto il rispetto per una persona che sta scontando una pena ed affrontando un percorso riabilitativo e senza voler fare facile moralismo, penso che persone che si sono macchiate di gravi reati, come quelli di mafia, non possano essere portate ad esempio né partecipare ad un premio intitolato a Sciascia". A dirlo all'Adnkronos è Enrico Colajanni, a proposito della polemica nata dopo la decisione di Gaspare Agnello, giurato storico del premio Racalmare intitolato proprio a Leonardo Sciascia, di dimettersi in segno di protesta per la presenza nella terna dei finalisti del volume "Malerba", scritto a quattro mani da un killer di mafia condannato all'ergastolo, Giuseppe Grassonelli, e dal giornalista Carmelo Sardo. "Ognuno può ovviamente esprimere la propria opinione ha aggiunto , ma partecipare ad un premio intitolato ad uno scrittore antimafia lo trovo persino offensivo nei confronti di Sciascia, a cui la riflessione di un mafioso ergastolano poteva anche interessare poco".
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