Roma - 2 mln e mezzo di euro in un weekend di maltempo. Secondo alcune proiezioni potrebbero arrivare a 20 mln di euro.
«Il nostro film è una foto della realtà dell'Italia attuale dove i giovani arrivano a fine mese solo con l'aiuto della pensione dei nonni o dei genitori. Per questo è un film che ci è entrato nel cuore. A partire dal tema, nato dal fatto che conosciamo tante persone che sono tornate a vivere con le famiglie d'origine perché non ce la facevano economicamente. La pensione è il vero ammortizzatore sociale di oggi».
Salvatore Ficarra e Valentino Picone, protagonisti e autori del film Andiamo a quel paese, appena uscito e già al secondo posto nella classifica degli incassi, a spiegare in una doppia intervista perché hanno scelto per il loro film un argomento attuale e delicato come crisi e pensioni.
Il film della coppia di comici (a tre anni di distanza da Anche se è amore non si vede) prodotto da Tramp Limited con Medusa Film che lo ha distribuito in 500 copie, ha chiuso il weekend con un incasso di 2.500.621 e 377.340 biglietti staccati, vincendo nella giornata di domenica perfino lo scontro diretto contro il kolossal di fantascienza Interstellar (1.014.513 euro contro 1.085.370 euro di Ficarra e Picone) e battendolo in assoluto come miglior media per copia del weekend (5.775 euro contro 5015). Da notare che Interstellar viene distribuito con circa un centinaio di copie in più.
Si tratta del miglior primo weekend in sala della stagione 2014-2015 per un film italiano (quasi doppiato il Salemme di E fuori nevica, 1.414.000 euro), del terzo miglior debutto in sala per una commedia italiana di tutto il 2014 (subito dopo Un boss in salotto e Sotto una buona stella)
Nel cast della commedia garbata e intelligente in cui siride con un po' di amarezza, ci sono anche Tiziana Lodato, Lily Tirinnanzi, Nino Frassica, Mariano Rigillo, Fatima Trotta, Francesco Paolantoni, Ludovico Caldarera
«Ho scritto il soggetto insieme a Salvatore - spiega Picone - e comunque, pur affrontando un argomento delicato, abbiamo cercato di raccontare una realtà drammatica nel nostro stile».
«Con tutto il rispetto, senza offendere nessuno - aggiunge Ficarra - ma abbiamo cercato di riderci sopra». «Anche i personaggi sono presi dalla realtà - rivela Picone - il barbiere, i pensionati, gli uomini del bar». «Anche molti attori, comparse e generici sono presi dalla strada» aggiunge Ficarra. «Io sono siciliano, come Salvatore, viviamo a Palermo, e ho amato moltissimo girare questo film in un paesino della Sicilia, a casa nostra, dove tutti venivano a seguire le riprese dal primo ciak. Per loro era un grande avvenimento. Noi ne siamo stati davvero toccati» ricorda Picone.
«Sui social network chi ha visto il film ci sta già sommergendo di complimenti e questo ci fa sentire ancora più felici, vicini alla gente» conclude Ficarra.