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Sergio Bramini: la petizione su Change.org

La Petizione è diretta a Sergio Mattarella, Dario Allevi, Roberto Invernizzi, Attilio Fontana, Giovanna Vilasi, Comandante dei Carabinieri di Monza, Comandante della Guardia di Finanza di Monza, Comandante Polizia di Stato

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/28-05-2018/sergio-bramini-petizione-changeorg-500.jpg Sergio Bramini


"Ho perso la mia casa e ho dovuto cedere alla forza trattato come un criminale, tutto questo nonostante avessi proposto a saldo e stralcio l’intera somma dovuta alla banca. Il curatore fallimentare ha detto no rifiutandosi in modo sprezzante di trattare. Non sto a domandarmi se lo ha fatto solo per la cattiveria e il livore che mi ha sempre dimostrato oppure per servire quei poteri forti che volevano che tutta l’Italia vedesse Sergio Bramini umiliato e piegato all’ingiustizia . Avete solo vinto una battaglia ma con questo è iniziata una guerra, non solo con me ma con tutti i “giusti,” quelle persone che pur in mezzo a mille difficoltà cercano di vivere dignitosamente e onestamente in questo paese." Sergio Bramini. E' questa la petizione lanciata da Change.org e che sta girando via mail e via social per salvare la casa dell'imprenditore Sergio Bramini.

La Petizione è diretta a Sergio Mattarella, Dario Allevi, Roberto Invernizzi, Attilio Fontana, Giovanna Vilasi, Comandante dei Carabinieri di Monza, Comandante della Guardia di Finanza di Monza, Comandante Polizia di Stato.
Sergio Bramini, imprenditore fallito perché lo Stato non ha saldato con lui un debito di 4 milioni di euro, è stato sfrattato dalla sua abitazione sita in via Sant’Albino 22.

Sergio Bramini è il simbolo dell’Italia che lavora e che si rimbocca le maniche, che crede nelle istituzioni e nella giustizia. Bramini, nell’attesa di ricevere dallo Stato il pagamento di 4 milioni di euro, ha ipotecato la sua prima casa e la sua azienda. Una scelta certamente azzardata, ma necessaria per scongiurare di chiudere la ditta e lasciare in mezzo alla strada i suoi 32 dipendenti.

Attualmente, sono state raccolte quasi 60 mila firme. Per poterlo fare, basta andare sul sito www.change.org


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