Milano - La giovane ritratta di tre quarti ha il volto bianchissimo come il velo che le copre la testa, le orecchie, il collo. Tra le mani un libro aperto, ma il viso è girato verso lo spettatore, gli occhi sembrano seguire un pensiero improvviso.
Indossa una veste blu su cui è appuntata una spilla di perle con un rubino. Due angeli le tengono sospesa sulla testa una corona da cui fioriscono gigli simbolo di castità.
Bella ed enigmatica fiamminga nell'aspetto e nell'iconografia La Vergine Leggente -tempera e olio su tavola 38,7 × 26 cm- appartenevano alla collezione di Mino Forti.
La figlia l'ha donata al Poldi Pezzoli di Milano, che dal 13 febbraio la presenterà al pubblico. Roberto Longhi ha attribuito la tela a un giovane Antonello da Messina (1430-1479). "Opera giovanile di Antonello" scrisse Longhi in una lettera del 1944. Non tutti gli studiosi però concordano. Alcuni ritengono infatti il dipinto copia di un originale dell'artista, altri di mano valenciana.