La dieta chetogena, o anche conosciuta come keto diet, promette risultati rapidi nella perdita di peso, si tratta di una forma estrema di alimentazione low carb che prevede la riduzione drastica dei carboidrati. Oggi il successo della dieta chetogena è legato soprattutto alla sua efficacia nel ridurre il peso, ma è importante sottolineare che non si tratta di un regime semplice da seguire. Basta infatti «sgarrare» anche di poco in termini di carboidrati per indurre l’organismo a bloccare la chetosi e a utilizzare di nuovo la sua fonte energetica preferita: gli zuccheri. Chi ha seguito questa dieta - che in genere viene proposta per periodi brevi, di poche settimane - dichiara di avere una grande energia una volta raggiunto lo stato di chetosi. Ma i giorni che precedono questo evento sono caratterizzati a volte da nausea, stitichezza, stanchezza e difficoltà respiratorie.
In che cosa consiste la dieta chetogena? La dieta chetogenica è un regime alimentare che riduce in modo drastico i carboidrati, aumentando di contro le proteine e soprattutto i grassi. Lo scopo principale di questo sbilanciamento delle proporzioni dei macronutrienti nella dieta è costringere l’organismo a utilizzare i grassi come fonte di energia. In presenza di carboidrati, infatti, tutte le cellule ne utilizzano l’energia per svolgere le loro attività. Ma se questi vengono ridotti a un livello sufficientemente basso esse cominciano a utilizzare i grassi, tutte tranne le cellule nervose che non hanno la capacità di farlo. Si avvia quindi un processo chiamato chetosi, perché porta alla formazione di molecole chiamate corpi chetonici, questa volta utilizzabili dal cervello. In genere la chetosi si raggiunge dopo un paio di giorni con una quantità giornaliera di carboidrati di circa 20-50 grammi, ma queste quantità possono variare su base individuale. La dieta chetogenica è un regime alimentare non bilanciato che necessita di un monitoraggio costante da parte del medico specialista (tramite le analisi dei corpi chetonici, ad esempio testando il pH urinario). La dieta chetogenica può risultare utile al trattamento di due condizioni cliniche totalmente differenti:
- Sovrappeso e patologie del ricambio SENZA complicanze (reni e fegato devono essere perfettamente sani)
- Epilessia farmaco-resistente, soprattutto nei bambini (si veda l'articolo: Dieta per l'epilessia).
Alimenti sì per chi segue la dieta chetogena. Per chi vuole seguire una dieta di questo tipo, è consigliabile consumare: uova, pollame, salsiccia, agnello, tacchino, carne, pesce, formaggi, affettati, pistacchi, noci, mandorle e come unico pane consentito, quello di segale. Sì alle verdure (anche 500 grammi al giorno) come asparagi, funghi e broccoli. Come condimento, meglio l’olio extravergine d’oliva, rispetto al burro.
Alimenti da evitare per chi segue la dieta chetogena. Evitare assolutamente pasta, pane, riso, bevande zuccherate, pizza, gelato e verdure come patate, carote e piselli, poiché contengono molti carboidrati.
Tipologie di dieta chetogenica: Seguire questo tipo di dieta per un periodo prolungato, può essere nocivo per l’organismo. Ecco quindi, le due tipologie: quella ciclica, che prevede un basso contenuto di carboidrati (circa 50-60 grammi al giorno) per circa una settimana, e poi una fase di ricarica, in cui alzare l’apporto di carboidrati da introdurre nell’organismo (circa 10 grammi per ogni chilo di peso corporeo). Quella intermittente, invece, è molto seguita da coloro che praticano sport aerobici e non prevede la fase di ricarica poiché si assumono per tutta la settimana, ma per una quantità di 0,7 grammi per ogni chilo di peso corporeo.
I pro dieta Chetogena. Il principale vantaggio di questa dieta è che consente di perdere chili rapidamente, senza danneggiare la massa magra, ma solo intaccando la massa grassa.
I contro dieta Chetogena. Ve ne sono alcuni e riguardano soprattutto lo stato di salute. Questo tipo di dieta, infatti, stimola la formazione di corpi chetonici, come l’acetone, l’acetoacetato e il 3-idrossibutirrato, che se prodotti in quantità normali, il nostro organismo smaltisce senza problemi attraverso reni e polmoni, ma se questa produzione comincia ad aumentare, il loro accumulo nel sangue (definito chetosi, appunto) abbassa il pH ematico con conseguente acidosi metabolica. Questo può portare a: vertigini, debolezza, ipoglicemia e disturbi gastro-intestinali, mal di teste, alitosi e sensazione diffusa di stanchezza, dovuta alla carenza di zuccheri.
– Aumento del colesterolo dovuto alla grande quantità di grassi ingeriti, affaticamento di reni e fegato, che devono lavorare il doppio per smaltire le tossine.
– Aumento dello stress, perché l’organismo deve far fronte alla situazione di carenza di zuccheri e deve sopperire bruciando i grassi.
Per chi va bene la dieta Chetogena? – Per chi soffre di attacchi epilettici; – per gli sportivi, che praticano body building; – per chi soffre di patologie metaboliche, come l’obesità o il sovrappeso; – per chi soffre di diabete di tipo 2, per controllare la glicemia.
Per chi non va bene seguire la dieta Chetogena? – Per chi soffre di diabete di tipo 1; – per chi soffre di patologie ai reni e al fegato; – chi è in gravidanza, poiché ha bisogno di una dieta bilanciata; – chi è nella fase della pubertà, perché ha bisogno di tutti i nutrienti per una crescita sana e bilanciata.