Economia Il punto

Bollettino Covid Sicilia: flop dei saldi, crack dei tour operator

I clienti non entrano e i telefoni non squillano, serve una boa per arrivare alla primavera

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 Ragusa - I saldi in Sicilia stanno andando male: a un mese dall’inizio degli sconti invernali i negozi hanno dovuto affrontare prima l’ondata di contagi Omicron, che ha spopolato le strade e costretto alcuni esercizi a chiudere per il personale in malattia; e da domani, primo febbraio, c’è la stretta sui controlli del green pass all’entrata previsti dall’ultimo decreto Draghi. Il rimbalzo dei consumi rilanciati dalle feste natalizie - che aveva lasciato ben sperare i commercianti - s’è afflosciato sul nascere, senza ristori né cassa integrazione.

Secondo un sondaggio interno Confesercenti, il primo bilancio dei saldi è giudicato "estremamente negativo" o "negativo" dal 60% dei negozianti siciliani del settore moda e accessori; più del 30% si è detto pronto a licenziare nei prossimi mesi, se dovesse continuare l'emergenza Covid. C’è pessimismo, le banche minacciano di revocare i fidi senza bilanci in attivo e, per smaltire la merce rimasta in magazzino, il salvagente del governo potrebbe essere un credito d'imposta: uno sconto sulle tasse, del 20 o 30%, che li aiuti a coprire il buco nel fatturato.

Ma non languono ovviamente solo ristoranti, boutique e palestre. Il vero crack è quello delle agenzie di viaggi organizzati, al palo da due anni specie nei comparti del turismo scolastico e religioso. È il settore più in crisi in assoluto, secondo sindacati e associazioni di categoria: quel poco che ne resta, d’estate, è stato messo ko da booking online e app fai-da-te. In base ai dati Istat, nel 2019 erano 1.491 i tour operator siciliani che movimentavano un giro di pacchetti da 75 milioni di euro. Oggi meno di 900, e ne muovono una ventina.

Altre stanno abbassando la serranda in questi giorni: durante la pandemia ha polverizzato l’80% del business e chiuso quasi il 40% delle attività. Il reddito di un’agente è passato da 50 a 20mila euro annui. L'unico turismo in ripresa è quello di prossimità, verso mete vicine e se possibile non affollate, tra i propri confini provinciali o regionali: questo non passa dalla loro mediazione, ma dalle ricerche amatoriali su Google. Il progetto "SeeSicily", con una notte gratis sull’Isola, su sui Palazzo d’Orleans ha investito milioni di euro, è naufragato miseramente. E all’orizzonte non s’intravede ripresa.


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