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Covid, la curva s'inverte: netto rialzo di contagi e decessi in 7 giorni

È Omicron 5, e la coperta anticorpale già logora: Sicilia in profondo rosso nella mappa Ue



 Ragusa - Contagi e decessi non stanno aumentando solo in provincia di Ragusa, ma anche nel resto della Sicilia e dell'Italia. E non lo dicono solo i bollettini quotidiani dell'Asp ma il matematico Giovanni Sebastiani e, oggi, anche il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 8-14 giugno: a livello nazionale in 7 giorni i contagi sono risaliti del 32,1% e i morti del 6,1%. Di conseguenza anche il tasso di positività (16% nazionale, 15% siciliano) è cresciuto rispetto a una settimana fa. In lieve calo però sia i ricoveri ordinari che le terapie intensive anche se ieri, 15 giugno, sono cresciuti entrambi nel Paese. “L'aumento di contagi riguarda quasi tutte le regioni ed è verosimilmente trainato dalla sottovariante Omicron BA.5" si legge nel report.

Sui decessi, invece, sappiamo da tempo che nella maggior parte dei casi il Coronavirus è solo una concausa - sebbene a volte però determinante - di altri e preesistenti problemi di salute. Il direttore Prevenzione del ministero della Sanità, Gianni Rezza, se l’aspettava ma minimizza: “le nuove continue mutazioni, responsabili del sogno ormai perduto dell’immunità di gregge, in parte evadono la risposta immunitaria dei vaccini ma ormai “il virus sta diventando endemico e ci attendiamo nuove frequenti ondate ma di intensità limitata”. Secondo altri esperti invece, come il virologo milanese Fabrizio Pregliasco, entro un mese supereremo i 100mila nuovi casi al giorno, anche per lo sfilacciamento della protezione anticorpale data dall’ultima puntura, fatta ormai molti mesi fa dai cittadini. Cosa sta succedendo e cosa accadrà lo scopriremo, al solito, solo monitorando l’impatto sugli ospedali, che al momento ancora reggono.

Nel frattempo si continuano a togliere accorgimenti. Da oggi la mascherina non servirà più neanche in cinema e teatri e aerei: il governo Draghi ne ha prolungato l’obbligatorietà, fino al 30 settembre, solo negli ospedali e a bordo di treni e mezzi pubblici locali. Infine, quella che oggi è forse solo una curiosità. Nella vecchia mappa a colori europei, che viene ancora redatta dall’Ecdc (foto allegate), l’Italia è tra le poche nazioni dove ancora viene eseguito un numero di tamponi sufficiente per una elaborazione statistica, e questi sanciscono il rosso scuro – cioè il massimo grado di rischio per l’alta circolazione del virus – solo in Sicilia e altri 5 territori: Toscana, Lazio, Abruzzo, Calabria e Sardegna.


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