Ragusa - E' «altamente problematico» sostenere l'attribuzione a Caravaggio del San Giovanni Battista disteso, attualmente esposto a Ragusa e proveniente da una collezione privata maltese. A precisarlo, in una nota, sono gli studiosi Rossella Vodret e Claudio Falcucci.
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«L'accurato esame della tecnica esecutiva del dipinto, puntualmente riportata nel catalogo della mostra - spiegano i due esperti - rende altamente problematico, a nostro avviso, sostenere l’attribuzione a Caravaggio del San Giovanni disteso di collezione privata maltese attualmente esposto in mostra a Ragusa. Da quanto è emerso da tali analisi è evidente infatti che il quadro - significativamente compromesso dal punto di vista conservativo - presenta una serie di elementi tecnici del tutto estranei alla prassi esecutiva finora nota del grande artista lombardo».
Ragusanews pubblica l'intervento dell'autorevole storico dell'arte Paolo Giansiracusa (tratto da Oltreimuriblog)
"Nell’ultimo triste passaggio del Caravaggio da Napoli a Palo si inseriscono tre dipinti di medie dimensioni raffiguranti la Maddalena e il Battista. Una delle due tele raffiguranti San Giovanni confluì nella Collezione del Cardinale Scipione Borghese (committente delle tre opere), l’altra fu portata nella dimora napoletana di Cellammare della Marchesa di Caravaggio. La prima fa ancora parte della ricca collezione Borghese, la seconda, attraverso vari passaggi, giunse forse in Spagna e poi in Perù. Nient’altro si sa di certo dell’opera e nessuno può affermare che essa fosse quella riguardante il Battista disteso attualmente conservata in una collezione di Monaco di Baviera.
Il San Giovanni Battista disteso conservato in una collezione di Monaco di Baviera (foto da Wikipedia)
Tuttavia, poiché i gialli piacciono a molti estimatori del Merisi, si è trovato comodo identificare una delle tre opere bloccate a Palo con quella di Monaco. Si tratta di un San Giovanni Battista disteso per il quale solo qualche storico dell’arte ha azzardato l’ipotesi che potesse essere un dipinto originale del Caravaggio. Adesso, non senza sorpresa, di quel dipinto discutibile custodito in Germania circola una replica, forse anche seicentesca, forse composta con gli stessi colori in uso nell’ambiente dei caravaggeschi, forse vicina ai temi e alle strutture compositive del Caravaggio ma… del Merisi non ha nulla, nemmeno una pennellata. Si tratta di un’opera che, senza nessun apprezzamento critico, è stata recentemente esposta a Camaiore e forse in altre sedi. Adesso è in Sicilia, a Ragusa, per celebrare il Caravaggio. Mi domando perché e su quali presupposti si basa l’accostamento al celebre pittore milanese?
Il quadro del Battista disteso, da oggi esposto a Ragusa. Qui in esposizione a Camaiore
Senza voler sminuire il valore culturale dell’evento, per il ruolo e la responsabilità che ricopro nell’ambito storico-artistico, credo sia opportuno parlarne. E’ sotto gli occhi di tutti (non c’è bisogno di essere storici dell’arte o esperti d’arte) che la figurazione del dipinto è appannata; forse un restauro discutibile ne ha offuscato la materia pittorica? L’anatomia presenta non pochi errori; è probabile che il copista non abbia mai visto dal vivo l’originale perduto. I colpi di luce sono troppo taglienti, senza armonia tonale e forse qualche ridipintura aggrava l’effetto visivo. Io, per mia colpa, non conosco quali siano le ragioni storiche, critiche, culturali… che hanno creato l’attenzione del grande pubblico intorno a quest’opera che giudico mediocre e fuori dall’ambito della pittura del Caravaggio e dei caravaggeschi.
Il S. Giovanni Battista della Galleria Borghese a Roma (foto Wikipedia)
Si guardi il profilo ridotto ad una maschera senza volume, si osservi la mancanza di plasticità del volto e l’assenza della benché minima vibrazione dell’incarnato. Tutto sembra improvvisato e stanco: l’occhio con quel taglietto incerto, senza espressività; i piedi annegati nel buio; il mantello rosso ridotto ad un drappo invadente, senza alcuna complicità compositiva.
La tela del Battista disteso, attribuita, tra mille polemiche, al Caravaggio. (Malta coll. privata – fonte Finestre sull’Arte)
Forse troppe fole si sono alzate su una traccia esilissima e altre se ne alzeranno senza tuttavia aggiungere nulla di utile alla migliore conoscenza della triste avventura degli ultimi giorni del Caravaggio".