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Covid: Ragusa Isola felice, là dove in 7 giorni è peggiorato tutto

I contagi in Sicilia non calano più: da Roma il rosso in extremis, prima che lo dichiari Musumeci

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/15-01-2021/covid-ragusa-isola-felice-la-dove-in-7-giorni-e-peggiorato-tutto-500.jpg I contagi in Sicilia non calano più: da Roma il rosso in extremis, prima che lo dichiari Musumeci


 Ragusa - Da qualunque parte rivolti i dati, non quadrano: pare che vada tutto male. L’ultimo report del Gimbe rileva che nella settimana dal 6 al 12 gennaio in Sicilia sono peggiorati quasi tutti gli indicatori della precedente: i casi attualmente positivi, schizzati a 881 per 100 mila abitanti; il loro incremento percentuale, il 12% sull'intera popolazione (il più alto in Italia); il rapporto con i casi testati, salito al 30%. A salvare l’Isola è, di un soffio, la soglia di saturazione dei ricoveri ordinari e in terapia intensiva occupati da pazienti Coronavirus. La Regione ha avviato screening ad alunni e insegnanti di primarie e secondarie e chiesto a Roma i soldi per affittare bus turistici e auto a nolo pur di riportare i ragazzi a scuola scaglionati e distanziati, in vista di un ipotetico ritorno tra i banchi lunedì 18. Ma le infezioni non scendono più, incollate da giorni poco sotto le 2mila. A Palermo, tra le città più colpite, quasi non si contano i nuovi focolai giornalieri: l’ultimo al carcere Pagliarelli, 31 detenuti positivi. Ieri Catania ha sfiorato i 600 nuovi contagi: alla terza multa in due settimane finalmente un bar in piazza Carlo Alberto è stato chiuso per per 15 giorni.

Ragusa invece si è distinta: appena 25. Meglio pure di Enna, a quota 27. La provincia iblea è riuscita a mantenersi quasi sempre su indici accettabili mentre attorno infuriava il Covid. Purtroppo non è una gara e siamo tutti sulla stessa Isola: non si faranno eccezioni per le pecore “bianche”. Oggi è il giorno in cui il report della cabina di regia ministeriale riassegnerà i colori alle regioni: un sistema criticato dalla fondazione, visti i modesti risultati ottenuti finora. Pensare però che i vaccini risolvano subito la pandemia, “significa accettare il rischio di una circolazione virale – avverte il presidente, palermitano, Nino Cartabellotta - con gravi ripercussioni sulla salute e sull’economia ancora fino al prossimo autunno”. Ritardato dalla crisi a sorpresa innescata da Renzi, e con lo spettro di nuove elezioni alle porte, non è detto che il giorno in più strappato all’ufficializzazione della rimappatura cromatica delle regioni e delle relative misure, non possa riservare sorprese in extremis. Come il cartellino rosso ufficiale per la Sicilia da parte di Roma, prima che lo faccia scattare d’imperio Musumeci a furor di Covid. Rischiano di riceverlo anche Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. E senza che i loro governatori l’abbiano chiesto.


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