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E' morto Franco Tatò, il manager laureato in Filosofia

Nato a Lodi nel 1932, è deceduto oggi in Puglia: aveva 90 anni

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San Giovanni Rotondo - E' morto a 90 anni, a San Giovanni Rotondo in Puglia, Franco Tatò. Nella sua lunga carriera, il manager si guadagna due appellativi. Molti lo chiamano "il filosofo" per i suoi studi al Collegio Universitario Ghislieri di Pavia, la tesi in Filosofia teoretica su Max Weber, le specializzazioni in Germania e ad Harvard, negli Stati Uniti.

Molto più popolare è il sopranome di "Kaiser Franz" che gli viene attribuito per la durezza che mette in campo nelle ristrutturazioni industriali di cui è protagonista. Nella sua vita, Tatò è impegnato a guidare e, a volte, a risanare numerosi gruppi: dall'Olivetti all'Enel, fino alle società della famiglia Berlusconi come Fininvest.

Tatò lavora in Olivetti per 34 anni, dal 1956 al 1990 (sia pure con alcune pause in altre imprese). Arriva in azienda giovanissimo e, per sei mesi, è impegnato alla catena di montaggio dello stabilimento di Ivrea, "il periodo più utile e formativo della mia carriera", dirà più avanti.

Poco alla volta, scala le posizioni interne diventando amministratore delegato di Austro Olivetti (dal 1970 al 1973) e di British Olivetti, dal 1974 al 1976. La sua fama di manager severo e inflessibile prende forma soprattutto quando, nel 1986, la Olivetti gli chiede di ristrutturare la Triumph Adler (9.000 dipendenti), che produce e vende macchine da ufficio e computer, appena acquistata dalla Volkswagen. In due anni, il taglio ai costi superflui e un nuovo modello produttivo permettono di salvare l'impresa.

Il lungo periodo in Olivetti è interrotto tra il 1984 e il 1986, quindi prima dell'esperienza in Triumph Adler, quando viene chiamato alla Arnoldo Mondadori Editore, di cui diventa vicepresidente e amministratore delegato. Nel 1993, è amministratore delegato della Fininvest. Ma i rapporti difficili con i più stretti collaboratori di Silvio Berlusconi lo inducono ad accettare l'invito del governo a guidare l'Enel come ad, nel 1996. Al momento della morte accanto a lui la moglie, l'ex attrice e presentatrice televisiva Sonia Raule, e la figlia Carolina.


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