Roma - Ancora un terremoto ai vertici del ministero della Cultura. Il nuovo Capo di Gabinetto del ministro Alessandro Giuli, Francesco Spano, si è dimesso.
Ecco il testo della sua lettera a Giuli: «Con sofferta riflessione mi sono determinato a rassegnarLe le mie dimissioni dal ruolo di Capo di Gabinetto della Cultura con cui ha voluto onorarmi. Il contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante. Nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione, pertanto, ritengo doveroso da parte mia fare un passo indietro. Ciò non mi impedisce, evidentemente, di esprimerle la mia profonda gratitudine per la stima ed il sostegno che mi ha mostrato senza esitazione». L’addio sarebbe legato all’imminente puntata di Report che andrà in onda domenica 27 prossima sera su Raitre. Sull'account Instagram di report la decisione viene legata alla vicenda riguardante l'incarico che il marito di Spano, Marco Carnabuci, ha ottenuto quando Giuli era direttore del Maxxi. Carnabuci ha ottenuto un contratto dal 2018 al 2021, confermato nel 2022 da Spano arrivato al Maxxi richiamato come segretario quando Giuli è diventato presidente del museo.
«Con grande rammarico, dopo averle più volte respinte, ricevo e accolgo le dimissioni del Capo di Gabinetto, Francesco Spano», ha scritto il ministro della Cultura Giuli in una nota. «A lui va la mia convinta solidarietà per il barbarico clima di mostrificazione cui è sottoposto in queste ore. Non da ultimo, ribadisco a Francesco Spano la mia completa stima e la mia gratitudine per la specchiata professionalità tecnica e per la qualità umana dimostrate in diversi contesti, ivi compreso il Ministero della Cultura». Giuli ha poi avuto un colloquio, a Palazzo Chigi, con il sottosegretario Alfredo Mantovano: «L'apparenza inganna», aveva detto ai giornalisti prima di approdare in Parlamento per il Question time.
La nomina di Spano era stata contestata anche all'interno della maggioranza e di FdI, perché Spano era stato accusato di aver finanziato, quando era direttore dell'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar), nel 2017, un'associazione Lgbtq poi finita al centro di un caso di favoreggiamento della prostituzione. Quando Spano si dimette dall'Ufficio antidiscriminazioni va a lavorare per la Human Foundation di Giovanna Melandri, che offre l'anno dopo una consulenza legale anche a Carnabuci. La Corte dei Conti ha poi assolto dalle accuse Spano, che ha iniziato una battaglia legale contro molti organi di stampa che si sono occupati del suo caso. A tutelarlo legalmente l'avvocato Carnabuci, poi diventato consulente legale del Maxxi, nonché compagno di Spano, a cui si si è unito civilmente. Una incompatibilità che non sarebbe mai stata dichiarata.
«L'avvocato Marco Carnabuci è stato chiamato dal Maxxi nel giugno 2018, quando Francesco Spano non aveva nulla a che fare con il museo», chiarisce in serata la ex presidente del museo, Giovanna Melandri, in una dichiarazione in cui aggiunge: «Quello che è in corso è un orribile regolamento di conti di una destra omofoba e l'ennesima dimostrazione dell'incapacità di questo governo di gestire con rigore, trasparenza e coerenza le politiche culturali in Italia». In più il Fatto quotidiano ha pubblicato una chat interna del partito romano della premier Giorgia Meloni in cui un referente municipale, Fabrizio Busnengo, avrebbe stigmatizzato la nomina di Spano definendolo letteralmente un «pederasta». Giudizio per il quale lo stesso esponente di FdI sarebbe poi stato escluso dalla chat e avrebbe lasciato l'incarico ricoperto a livello territoriale. A quanto trapela sarebbe atteso a breve una nota del Ministero sulla vicenda. La decisione di Spano arriverebbe dunque prima della trasmissione di Ranucci. Spano, già Segretario Generale del Maxxi, era arrivato al ministero della Cultura dopo il traumatico addio del suo predecessore Francesco Gilioli. Per il ministro Giuli un nuovo caso da risolvere nell’ambito del suo più ristretto staff di collaboratori.