L'attore Glauco Mauri è morto all'età di 93 anni. Avrebbe dovuto recitare in questi giorni al Teatro Vascello di Roma, dove il suo nome era apparso nel cartellone della stagione 2024/2025 per l'opera De Profundis di Oscar Wilde, in scena dal 26 al 29 settembre. I suoi estimatori, purtroppo, hanno saputo della sua morte da un messaggio pubblicato sul sito del teatro, in cui si annunciava che lo spettacolo era purtroppo annullato. Il prossimo 1° ottobre avrebbe spento 94 candeline. Il famoso attore teatrale marchigiano è venuto a mancare improvvisamente nella notte tra il 28 e il 29 settembre 2024.
Glauco Mauri era nato a Pesaro il primo ottobre del 1930. Dopo aver studiato all'Accademia nazionale d'arte drammatica, diretta da Silvio D'Amico, ha iniziato a lavorare con personalità di spicco del mondo del teatro: Orazio Costa, Renzo Ricci, Anna Proclemer, Giorgio Albertazzi, Valeria Moriconi, Emanuele Luzzati, Lilla Brignone, Enrico Maria Salerno. Tra i ruoli in teatro più importanti ricordiamo quello di Smerdjakov ne I fratelli Karamazov di Dostoevskij, per la regia di André Barsacq, che lo rese popolare in tutto il Paese. Glauco Mauri nel 1955 ha partecipato anche a una tournée nell'America del Sud, organizzata con il Ministero dello spettacolo, insieme a grandi nomi del teatro come Giorgio Albertazzi, Eva Magni, Davide Montemurri, Franca Nuti. Per qualche tempo ha anche lavorato con la Compagnia Proclemer-Albertazzi. Nel 1961, invece, ha fondato con Valeria Moriconi, Franco Enriquez, Emanuele Luzzati la Compagnia dei Quattro. Nel 1972 alla Biennale di Venezia Luca Ronconi lo ha diretto nell'allestimento dell'Orestea di Eschilo. Nel 1981, invece, ha fondato con Roberto Sturno la Compagnia Mauri-Sturno, che ha portato sul palco tantissimi autori classici, oltre ad autori contemporanei. Glauco Mauri è stato protagonista di grandi pièce senza tempo e ha allestito anche molte opere nei panni di regista: per due volte ha portato in scena il Macbeth di Giuseppe Verdi, prima nel 1996 come inaugurazione della stagione lirica del Teatro Comunale di Treviso e poi nel 1998 al Teatro San Carlo di Napoli.
Glauco Mauri ha lavorato anche in Rai, per commedie, tragedie classiche e sceneggiati, in più di 60 produzioni dall'inizio delle trasmissioni nel 1954. Nel 1971 ha preso parte allo sceneggiato televisivo I Buddenbrook. Forse non tutti sanno che è sua la voce del governatore Tarkin, interpretato da Peter Cushing nel film Guerre stellari. Sul grande schermo lo abbiamo visto in La Cina è vicina di Marco Bellocchio, Profondo rosso di Dario Argento ed Ecce bombo di Nanni Moretti.
Il cordoglio dell'Inda di Siracusa
La Fondazione Inda, Istituto nazionale per il dramma antico, «si unisce al cordoglio di tutto il mondo del teatro e della cultura per la morte di Glauco Mauri. Attore sublime, Glauco Mauri è stato protagonista al Teatro Greco di Siracusa nel 1972, nel ruolo di Edipo nell’Edipo Re di Sofocle; nello stesso anno – ricorda la Fondazione sulla sua pagina Facebook – ha ricoperto il ruolo del messaggero nella Medea di Euripide ed è poi tornato a Siracusa nel 1978 interpretando Edipo nell’Edipo a Colono di Sofocle».
«Nel 2022 ricevette il premio Eschilo d’Oro e proprio in quell’occasione rivolse bellissime parole ai giovani “che hanno scelto di dedicare la vita al teatro”. Lo vogliamo ricordare proprio con quel discorso che rappresenta un’eredità da custodire per tanti ragazzi e ragazze», continua l’Inda, citando le parole del grande attore e regista. «Questo premio lo voglio condividere con tutti quei giovani, ragazze e ragazzi, che hanno deciso di dedicare la vita al teatro – ha detto un commosso Glauco Mauri -. A questi ragazzi dico di avere fiducia, perché con questa decisione si sono assunti una grande, meravigliosa, responsabilità, quella di raccontare delle favole, delle storie, che sono delle storie della vita sperando che questo possa aiutare gli uomini a tentare di capire quella favola grande, a volte affascinante, a volte terribile, che è la vita. A questi giovani dico solo di non avere paura, di vivere la vita con grande coraggio, di non barare mai. Dite sempre le vostre idee, quello che avete dentro di voi».