Pur seguendo una dieta per filo e per segno talvolta può capitare di non riuscire a dimagrire o comunque raggiungiamo risultati inferiori alle nostre aspettative. Qual è la causa? In realtà sulla mancanza di perdita di peso potrebbe influire un fattore spesso trascurato: il sonno. In particolare secondo uno studio condotto dall'Università di Copenaghen presentato al Congresso europeo sull’obesità un sonno di scarsa qualità avrebbe influenza anche sulla perdita di peso.
Sonno e dieta: i risultati dello studio
Lo studio ha preso in esame 195 soggetti adulti di età compresa tra i 18 ei 65 anni che seguivano una dieta ipocalorica. I volontari sono stati monitorati per un anno. Dallo studio è emerso che chi dormiva meno di 6 ore a notte presentava un aumento dell’indice di massa corporea (BMI) di 1,3 punti dopo un anno rispetto a coloro che dormivano per più di sei ore. Lo studio ha quindi evidenziato quanto il sonno possa avere conseguenze anche sulla dieta. D'altronde altre ricerche hanno posto in evidenza che dormire male aumenta il rischio di diabete, infiammazione e patologie cardiache e anche ipertensione e colesterolo.
Sonno: come può influenzare il dimagrimento
Dormire poco in effetti aumenta il rischio di ingrassare. Se passiamo una notte insonne aumenta infatti la grelina, noto come "ormone della fame" e diminuisce la leptina noto invece come "ormone della sazietà". Anche una scarsa quantità di vitamina D favorisce l'insonnia e quindi ci rende più propensi a consumare cibo nelle ore notturne. L'associazione di questi fattori, ovvero la carenza della vitamina D, l'aumento della produzione della grelina, l'ormone della fame e la diminuzione di leptina l’ormone della sazietà ci spingono a mangiare di continuo, in particolare carboidrati.
Dormire bene onoltre è un antidoto anche contro lo stress: è risaputo che quando siamo stressati avvertiamo di più la fame. Secondo gli esperti dovremmo dormire circa 7-8 ore a notte per evitare le conseguenze negative derivanti da una cattiva qualità del sonno.