Cronaca Scicli

Omicidio Peppe Ottaviano, la verità nei mozziconi di sigaretta

Si chiama saliva. È quella indelebile impronta digitale che ognuno di noi lascia con la propria bocca sugli oggetti che stringe fra i denti

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/14-05-2024/omicidio-peppe-ottaviano-la-verita-nei-mozziconi-di-sigarette-500.jpg Omicidio Peppe Ottaviano, la verità nei mozziconi di sigaretta


Scicli – Si chiama saliva.
“Ogni uomo ha un vizio che lo farà cadere”, dice il poeta.
Cadranno in galera gli omicidi di Peppe Ottaviano, grazie anche ai mozziconi di sigaretta fumati sabato sera nella casa di via Manenti.

Peppe era stato sabato mattina nella casa del mare a Donnalucata, poi aveva fatto ritorno a Scicli. Era stato in giro sabato in serata, poi il rientro nella casa materna a Scicli.

Ha parcheggiato l’Audi Q3 Sportback color verdino in maniera frettolosa e disordinata in via Manenti, tanto da costringere il vicino, l’indomani, domenica, a chiamare i vigili urbani e il carroattrezzi per rimuoverla.

Peppe non rispondeva al cellulare, né alla anziana vicina di casa il cui figlio doveva uscire con la propria auto da via Manenti, né alla madre, che aveva raggiunto la figlia maggiore nel nord Italia.

È stata la zia, preoccupata del perdurare del silenzio telefonico, ad accedere all’abitazione e a trovare il nipote senza vita.

Sabato sera quindi Peppe aveva consumato delle birre con alcuni amici a casa, amici così intimi da accedere in quella abitazione da cui tutti erano abitualmente esclusi, tanto riservata è la famiglia.

Una atmosfera intima: qualcuno arrotola delle cartine, qualcun altro assapora una sigaretta, poi un’altra e un’altra ancora.

Si chiama saliva. È quella indelebile impronta digitale che ognuno di noi lascia con la propria bocca sugli oggetti che stringe fra i denti.

Chi ha ucciso Peppe picchiandolo selvaggiamente ha forse fumato una di quelle sigarette, ha bevuto forse da quelle bottiglie, come si fa tra amici, fra persone che si vogliono bene.

Cosa è successo dopo?

Una lite furibonda, uno scontro violento, Peppe è stato colpito, forse da più di una persona. È morto. Non lontano da lui c’era un portafoglio con cinquemila euro, come Rai Uno ha rivelato, soldi che nessuno ha toccato. Non erano i soldi il problema.

Il cerchio si chiude. La saliva su quei mozziconi, il vizio, li farà cadere.


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