Vittoria - A partire dalle prime ore della mattinata del 4 giugno ultimo scorso, la Polizia di Stato ha eseguito alcuni fermi di indiziato di delitto emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania per "tentato omicidio aggravato e associazione mafiosa".
Sono stati arrestati Biagio Cannizzo (nella foto) di 51 anni, Raffaele Giunta di 62 anni e Alessandro Pardo di 48 anni.
I provvedimenti sono stati adottati in quanto agli indagati, sono stati contestati, in concorso tra loro, i reati di tentato omicidio ai danni dell'ex collaboratore di giustizia Roberto Di martino e di associazione a delinquere di stampo mafioso.
In particolare, le serrate ed immediate investigazioni di Polizia avviate subito dopo il tentato omicidio - avvenuto il 25 aprile scorso a Vittoria - coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania e durate per oltre un mese, hanno permesso di ipotizzare nei confronti delle persone fermate la responsabilità nella commissione dell'efferato agguato, avvenuto con armi da fuoco, nonché la sussistenza di una pericolosa organizzazione criminale armata di stampo mafioso, riconducibile alla "stidda vittoriese".
L'attività di indagine corroborata da attività tecnica di intercettazione e tradizionali servizi di polizia giudiziaria ha permesso di far ritenere il pericolo che all'interno dell'associazione criminale vi fosse l'obiettivo dell'eliminazione fisica di un elenco di persone che hanno collaborato con la Giustizia e che sono in atto presenti a Vittoria, (tra i quali proprio Roberto Di Martino); e ciò - nell'ipotesi investigativa - con scopi di vendetta e al fine di consolidare il controllo esclusivo di tutti gli affari illeciti di interesse dell'organizzazione criminale su Vittoria e sull'intera provincia di Ragusa.
L'attività di indagine posta a fondamento delle misure adottate - basata su attività tecniche e riscontri - ha permesso altresì di far luce sulla disponibilità di un numero considerevole di armi, anche da guerra, e sul possibile utilizzo da parte degli associati alla consorteria mafiosa delle stesse, per portare a termine il disegno criminoso dell'organizzazione e per acquisire il controllo di attività economiche cittadine attraverso attività estorsive poste in essere ai danni di numerosi imprenditori e commercianti.
A riscontro di ciò all'atto della cattura, C. B. è stato trovato in possesso di un revolver 357 magnum con matricola abrasa e carica del relativo munizionamento. Espletate le formalità di rito, i fermati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Catania—Bicocca e dopo la celebrazione dell'udienza è intervenuto provvedimento di convalida da parte del GIP sui fermi disposti ed eseguiti. L'attività è ancora in corso e una più completa comunicazione sarà data al termine delle operazioni.