Cultura Scicli

Sheida per la prima volta in mostra. I Macramè alla galleria Koinè

Tessuti intrecciati, corde non tagliate, nodi che riflettono sul nostro esistere. Per la prima volta Sheida espone



Scicli - Si intitola "Macramè" la prima esposizione di Sheida, l'artista iraniana naturalizzata siciliana, che da stasera, 27 maggio, alle 18, espone le sue opere alla galleria Koinè di via Mormina Penna a Scicli. 

Divenuta nota al pubblico nazionale dopo la partecipazione a una trasmissione di Amadeus, su Rai Uno, Sheida ha accettato l'invito della galleria diretta da Bartolo Piccione a esporre per la prima volta i suoi lavori: tessuti annodati in macramè, dove il nodo, gesto tipico della cultura materiale dell'Iran, il paese dei tappeti persiani, è riflessione, meditazione, unione di corde non tagliate. 

La galleria Koinè festeggia quest'anno 20 anni di attività, e la presentazione dell'artista iraniana è il primo passo verso il ventennale. 

"Spesso nell’idea del nodo, dell’intreccio, si nasconde l’ombra del complicato, della matassa da sbrogliare, quasi dell’intricato -spiega Sheida-. A me, invece, intrecciare richiama la manualità semplice, lo spirito sereno, il mettere ordine alle cose componendole.
Quando i pensieri sono in pace e le idee sono chiare, allora si possono intrecciare, annodare, avvolgere e dare alla linearità una forma di bellezza. Intrecciare è un’arte di gioco tra pieni e vuoti, permette di riempire spazi e ricavarne altri, dando vita a qualcosa che prima non c’era. Quando non ho voglia di fare una piega, faccio una treccia, una soluzione semplice che dà ordine al mio volto. Raccolgo i fili con l’anima operosa, come facevano le donne delle tribù africane, nei loro rituali di socialità femminile. Mi guardo allo specchio e capisco che sì, sono proprio io, fatta di disciplina e trame e mi ridisegno ogni giorno. Ho scoperto l’arte del macramè che già sentivo di avere dentro. Annodo fili, tesso trame, e torno con la mente alle atmosfere delle mie origini, alla memoria lontana dei tappeti Persiani, alla ritualità del lavoro artigianale. Ogni movimento delle dita passa attraverso i pensieri, ogni mio Macramè è il ricamo di un pezzo di vita che mi ricorda ogni giorno chi sono. 

Macramè.
Un ritmico, paziente gioco di dita e fili che si intrecciano. Il macramé è l’arte che consiste nell’annodare i fili con le mani senza l’uso di strumenti ma annodando nei punti giusti le fibre tessili scelte per ogni opera.  Non si conosce con certezza la sua origine, ma si presume derivi dal mondo mediorientale. La tecnica sarebbe stata importata in Europa dai marinai, in particolare quelli genovesi, intorno al 1400. In effetti in Liguria la tecnica del macramé ha un’importante tradizione, e fa parte dell’artigianato tipico da diversi secoli. Io dal Medio Oriente, qui in Italia ho studiato, respirato l'arte italiana e conosciuto l'amore. Se è vero che per vedere le cose dalla giusta prospettiva bisogna allontanarsene, è stato lasciando la mia terra che ho capito di appartenerle profondamente.

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Annodo fili, intreccio ambizioni, e stringo il legame con le mie origini. Ogni gesto delle dita passa dai miei pensieri, ogni mio Macramè ricama un pezzo della mia vita".

Fra le opere di Sheida in mostra alla Koinè ci sono anche alcuni arazzi tenuti insieme da legni trovati nella spiaggia di Marina di Ragusa, e lasciati sulla battigia dai flutti del Mediterraneo che unisce destini e culture. 


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