Cultura Ragusa

Storia della Compagnie generale des Asphaltes de France dal 1854 al 1903

In memoria del chiarissimo professore Cesare Zipelli



Ragusa - La Compagnie Générale des Asphaltes de France, realizzò il suo primo lavoro nel 1854, (vedi pag. 90 libro di Leon Malo L'asfalto la sua origine, le sue applicazioni la sua preparazione 1898 terza edizione e pag. 83 e 84 dello stesso testo, seconda edizione 1888), e nel 1855 dalla fusione delle principali società minerarie di asfalto allora esistenti in Francia, allo scopo di contrastare più efficacemente l’invasione, già allora ardita, di contraffazioni di asfalto.

"I suoi primi direttori generali : M. Isaac Pereire, Emile Pereire (figlio), Eugene Flachat, Verne, Marcuard e nel 1871 W. H. Delano; Direttore, Sig. Ernest Chabrier, ingegnere civile, e il Sig. Leon Malo, che ricopre le stesse funzioni da 31 anni. La Società, con un capitale di 3 milioni e 750.000 franchi, possiede sia in Francia che in Sicilia, le più grandi e rinomate miniere di asfalto d'Europa". (vedi Miniere e fabbriche, mostra di Chicago 1894, di Francis Laur ingegnere civile delle miniere) (ndr).

Anche l'ingegnere Francis Laur, non era cosciente che, il lago di Trinidad, è una mofeta. Dai dati oggettivi dello scrivente, le miniere di Ragusa, erano le più importanti del mondo occidentale. Sul "Rapports du Juri International" pag. 178 del 1900, si evince, che la Compagnie Générale des Asphaltes de France, aveva anche delle fabbriche, per il trattamento dell'asfalto a Parigi, Pyrimont, Lyon, Marsiglia, Nancy e New - York. Nel 1858 la Compagnie Générale des Asphaltes de France, si rende conto del "l'immensità" del giacimento asfatifero di Ragusa, (vedi pag. 335-336 terza edizione 1898; e 323-324 seconda edizione 1888, libro L'Asphalte di Leon Malo); l'acquisizione dei terreni e la relativa concessione mineraria della Compagnie generale des Asphaltes de France risale al 1865, regolata in Francia dalle leggi del 1810 e collocata nella categoria delle miniere propriamente dette, in base alla legge (ordinanza), del 19 luglio 1843, cioè sottoposta al regime perpetuo delle concessioni, (vedi Annales de la Société d'agricolture, sciences et industrie de Lyon 1905; pag. 145 e 146).

L'unica caratterizzazione chimica documentabile, dell'asfalto di Ragusa, da parte della Compagnie generale des Asphaltes de France, è datata "Parigi, 13 dicembre 1878-15 febbraio 1879", (vedi pag. 277-279 seconda edizione 1888; e pag. 299-301 terza edizione 1898, libro L'Asphalte di Leon Malo).
Nel 1903 La Compagnie Generale des Asphaltes de France di Ragusa verrà assorbita dalla Val de Travers Asphalte Paving Co, Limited (vedi Grace's Guide, fonte di informazioni storiche sull'industria e sulla produzione in Gran Bretagna).
La miniera di Chanay, chiamata di Primont della Compagnie generale des Asphaltes di Francia, coltiverà mercantile dal 1796 al 1970, la miniera di Seyssel della medesima compagnia, coltiverà mercantile dal 1855 al 1973, (vedi Archives Nationales du Monde du Travail pag. 96 e 97).
La prima dissertazione sull'asfalto risale al 1721 a cura dell'insegnante di greco, dottore in medicina e imprenditore E. Eirini d'Eyrynys, au Val-Travers, opuscolo di 45 pagine (BNF).
Nella miniera di Ragusa, della compagnia in parola, sita in contrada Tabuna-Cortolillo (Mafita) di Ha. 56.20.00 circa, erano impiegati 113 operai alla mercede di lire 1,80 per 9 ore di lavoro.

È noto uno sciopero di 40 picconieri, concluso con l'inflessibilita' della Direzione, che li tenne fermi dal 16 novembre all'11dicembre 1898, ammettendoli a lavoro dopo l'intervento della Pubblica Sicurezza (vedi statistica scioperi nell'industria e nel l'agricoltura 1898).
Gli asfalti del secolo XVIII  erano gestiti da ingegneri civili di Francia e Inghilterra.
Nello stesso argomento, inserivano il lago di Trinidad che minerariamente è una mofeta. La "teoria" della roccia asfaltica per spinte provenienti dal basso, nel tempo, è stata pensata e scritta bene, ma "temeraria" come ha scritto Henry Coquand il 17 febbraio 1868, per la presenza dei trovanti incassati nei calcari (giacimentologia confermata da Ramiro Fabiani nel 1928). Leon Malo ingegnere civile (nato Autun, Saone et Loire, il 16 luglio 1829 - Morto a Lyon 16 agosto 1906 - Sepolto a Loyasse vicolo 86. Età 77 anni) è la novità che nessun autore del passato, ha segnalato come protagonista di primo piano, nelle miniere di Ragusa, con riferimenti di biografie e bibliografie.

Leon Malo, come ingegnere consigliere e Direttore delle miniere della compagnia generale d'asfalto di Francia, ha caratterizzato in modo significativo lo sfruttamento delle miniere ragusane per circa 38 anni, che in quel periodo erano date in concessione contestualmente a quattro diverse società (vedi pag. 337 del libro L'asphalte Son origine, Sa preparation, Ses applications 1898, terza edizione).

La contemporanea sedimentazione di calcare e bitume con richiamo all'affresco pittorico, di Deodat De Dolomieu del 4 ottobre 1781, (BNF).
"Io credo che la produzione di questa sostanza bituminosa può essere ricollegato a qualche cetaceo molto grasso (oleoso) che, morto sui banchi calcarei, l’avrebbero impregnati del loro olio, e questo grasso avrebbe perso col tempo e a causa del suo essere sotto terra la caratteristica animale per acquisire quella di sostanze minerali. Tutte le domande che io ho fatto non sono servite a sapere se si trovano nello strato superiore di queste cave qualche osso dello scheletro di questi cetacei, di cui la supposizione non deve sembrare gratuita perché niente potrebbe somigliare di più all’effetto che produrrebbero molti barili di olio sparso su di una pietra assorbente.

La formazione di questo bitume è anteriore agli ultimi depositi delle acque, perché è ricoperto da molti strati che non hanno affatto parte della sua natura, anteriore anche all’attraversamento del massiccio, perché qualche cava è stata divisa in due dai burroni. Le pietre bituminose di Ragusa emanano una grande luce sulle fontane di olio petrolio, sulla pece minerale e le fontane bituminose che si trovano così frequentemente in Sicilia.

La perfetta somiglianza di questi oli e della pece minerale con la pece che trasuda da queste pietre mi fa pensare che esse hanno la stessa origine, o forse una analisi esatta (precisa) potrebbe far conoscere quali di queste sostanze sono appartenute al mondo animale o a quello vegetale". (ndr).
La teoria di Deodat de Dolomieu 1781 e il commento di Henry Coquand del 17 febbraio 1868 estratto del bollettino della società geologica della Francia (BNF) intitolato "i giacimenti nei dintorni di Ragusa, nella provincia di Noto (Sicilia) ; di M.H. Coquand a pag. 428 così scrive :" Nei dintorni di Ragusa non esiste alcuna roccia vulcanica né sorgente termale a cui possa essere tentati di far ricondurre l'origine del petrolio che ha asfaltizzato (reso possibile la presenza di asfalto in) alcuni punti della molassa. Sarebbe ancora più temerario ammettere che il petrolio sia potuto penetrare nei calcari solidi posteriormente al loro deposito. Questa ipotesi tra l'altro è completamente ribaltata dall'esistenza di porzioni di molassa impregnate d'asfalto completamente isolate nel mezzo della molassa normale e non comunicanti con la con la massa asfaltica tramite nessun condotto o fessura ". (ndr)

La genesi della roccia asfaltica, è surrogata oltre che dai trovanti, anche dalla genesi delle sapropeliti nei delta dei fiumi e dagli studi e riflessioni che offrono gli studi di confronto fra calcari e calcari bituminosi dello stesso periodo geologico, sottoposti alla geotecnica e al calcolo del peso specifico in banco, con il metodo dei volumi equivalenti . Nello studio degli idrocarburi liquidi e gassosi, bisogna tenere conto di quanto ha scritto Lazzaro Spallanzani, nel suo viaggio alle due Sicilie di Ezio Vaccari finito di stampare nel 2006, tomo secondo, capitolo XL da pag. 655 a pag. 664. Altro elemento molto importante che emerge, è che le miniere di Ragusa erano le più importanti del mondo occidentale , (vedi pag. 337 e 338 del libro, L'Asphalte, Son Origine, Sa Preparation, Ses Applications 1898, terza edizione). "Il giacimento di Ragusa appartiene a quattro diverse società, le cui attività sono separate. Le quattro miniere di cui abbiamo appena parlato sono attualmente le più importanti esistenti, sono ampiamente sufficienti al consumo europeo e anche a quello del Nuovo Mondo. Ve ne sono altri di minor valore, sia per portata che per qualità, in Francia, in Germania, in Italia, in Spagna".(ndr).

Si fa altresi presente, che la prima edizione del libro in parola, risale al 1866 (libro che Leon Malo, dopo 22 anni dalla seconda edizione, ha conservato "solo poco della prima scrittura" , vedi pag. 1 degli Avvertimenti della seconda edizione del 1888, di conseguenza credo della prima edizione del libro in parola sia introvabile o addirittura non esiste copia; la seconda edizione del 1888, che ribadisce l'importanza nel mondo occidentale, delle miniere di Ragusa, (vedi pag. 325 e 326). "Il giacimento di Ragusa appartiene a tre diverse società le cui attività sono separate. Le tre miniere di cui abbiamo appena parlato sono attualmente le più importanti esistenti, sono ampiamente sufficienti al consumo europeo e anche a quello del Nuovo Mondo. Ve ne sono altri di minor valore, sia per portata che per qualità, in Francia, in Germania, in Italia, in Spagna". (ndr).

Il manifesto della Compagnie generale des Asphaltes di Francia, che include le miniere di Ragusa, risalente al 1886 e che formalizza l'appartenenza del meno esperto e più giovane, General manager William Henry Delano ingegnere civile nato a Londra, da un'antica famiglia giamaicana (Wellers Into), 1838 - 1921 età 83 anni . Non era elencato con il resto della famiglia nel censimento del 1851 perché era allievo della Christ's Hospital School di Newgate, (periferia di Londra). Sposò Ada Rebecca Robinson e lavorò come ingegnere civile in Francia. I loro quattro figli sono nati tutti a Parigi. (Amersham Museum) nell'omonima cittadina inglese. Fu allievo di J. L. Mamby a Parigi e successivamente di Chas Mamby, segretario d'onore dell'Istituto di ingegnere civile di Londra. Dopo aver trascorso diversi anni nell'ingegneria meccanica in Italia, Spagna, Portogallo, Germania ed Egitto, nel 1781 fu indotto a dedicare tutta la sua attenzione all 'asfalto in Francia, dove aveva studiato principalmente. Nel 1863 fu eletto membro aziendale dell'Institute of Civil Engineers di Londra.

Nel 1871 membro dell'Istituto degli ingegneri civili di Parigi. Nell'ultimo quarto di secolo il signor Delano guidato dal suo Gamaliele, M. Malo, è stato uno, se non il principale, esponente del direttore dell'asfalto roccioso, che ha svolto un lavoro più ampio e proficuo di chiunque altro in Europa. Quest'estate, è stata l'occasione della quinta visita (luglio 1896), di Delano negli Stati Uniti, dove ormai è conosciuto quasi quanto all'estero; e dell'ingegnere civile, consigliere e Direttore delle miniere della compagnia Leon Malo.-Nel 1876 William Henry Delano, tradusse per l'istituzione, una memoria del signor Ernest Chabrier, ingegnere civile, sulle applicazioni dell'asfalto. Questo articolo e il noto lavoro del signor Leon Malo sullo stesso argomento, sono esaustivi per quanto riguarda la questione generale.

Lo scopo della presente comunicazione, è quello di fornire una descrizione di alcuni lavori eseguiti, con il loro costo, un resoconto dei vari fallimenti che sono stati superati, e quelle informazioni riguardanti la qualità e la preparazione del materiale che consentiranno ad un agente di controllo di assicurare una buona lavorazione e scoprire frodi.

"L'esperienza personale dell'autore è limitata alla Francia, in particolare a Parigi, dove è stato impegnato dal 1871 nell'applicazione pratica dei composti asfaltici naturali, e dove l'uso del materiale si è guadagnato una posizione come una delle grandi industrie del paese. È importante che la nomenclatura di Mr. Malo venga rispettata nelle specifiche". Nel 1880, sempre William Henry Delano, lesse un articolo sull'asfalto presso l'istituto di ingegneria civile di Londra, che fu ristampato nella rivista di ingegneria di Nostrand, New York dicembre 1880 e gennaio 1881. Da quel periodo l'uso dell'asfalto, (anche e purtroppo, delle sue varie imitazioni), si è notevolmente esteso in tutte le parti del mondo civilizzato, tanto che è necessaria un'esposizione divulgativa delle sue qualità, usi e gli abusi, è diventato un "desideratum".

L'autore ha espresso i suoi ringraziamenti a vari direttori e manager di Londra, New York, Berlino, Vienna, Bruxelles, Roma, Torino, Amsterdam e soprattutto all'ingegnere municipale e governativo di Parigi, per le molte informazioni. -Parte prima - Nomenclatura dell'asfalto e sue combinazioni. (scritto di William Henry Delano general manager compagnie generale des Asphaltes di Francia alla fine meglio esplicitato )."Per tutto ciò che riguarda l'origine dell'asfalto, la sua natura, storia e formazione geologica, e modalità di estrazione, nella migliore guida il noto lavoro del signor Leon Malo, (che da trent'anni, è il profeta dell'asfalto naturale). Di questi signori l'autore, è un discepolo serio e riconoscente".(ndr)

Le informazioni su William Henry Delano, sono state estrapolate dal seguente carteggio, così identificabile: "On the use of asphalt and mineral bitumen in engineering. By William Henry Delano, Associate Institution Civil Engineer. From Minutes of Proceedings of the Institution of Civil Engineers" e dal carteggio "Twenty years practical experience of Natural asphalt and mineral Bitumen by W. H. Delano Assoc. Inst. C. E. General manager of Compagnie Generale des Asphaltes de France Limited. London 1893 - Parte I nomenclature of asphalt and its combinations, come su tradotto ", vedi anche Paving and Municipal Engineering, July to January 1896 pag. 85 e tavola genealogica famiglia Wellers, presso Amersham Museum Londra.

Dati del manifesto della Compagnie generale des Asphaltes de France, BNF : Editore Imprimerie Chaix (succursale Cheret) 18, rue Brunel ; Data edizione 1886 ; Formato, litographie Coul (litografia a colori); 100 x 100 cm. Per l'ingegnere Ernesto Ascione, prof. di tecnologie meccaniche nella regia scuola di Applicazione per gli ingegneri di Palermo nel libro L'industria dell'asfalto, Francesco Vallardi editore 1913 a pag. 5 e 6 recita testualmente: "Per ciò che riguarda l'origine dell'asfalto le ipotesi sono varie. Per riportarne qualcheduna diremo, (secondo L. Malo), che i calcari asfaltiferi furono impregnati da sostanze bituminose raccolte nella massa terrestre, spinte verso l'esterno, attraverso fenditure delle rocce, dal vapor acqueo sprigionatesi dall'interno della terra. Queste sostanze bituminose, si erano formate per effetto di una specie di distillazione, subita da vegetali sotterrati in vicinanza di rocce primitive e trasmettenti ad essi il calore delle masse ancora ignee nel nucleo della terra. Il Delafond (eminente ingegnere minerario di Francia), invece ritiene che in origine i bitumi dell'asfalto fossero petroli, allo stato liquido o gassoso, impregnati di calcari teneri. Questi petroli subirono una ossidazione lenta, per effetto dell'aria imprigionata nei pori e meati della roccia o per azione del carbonato di calce e si trasformarono in bitumi. Nel 1866, il signor Malo sembra fissarsi su alcuni punti oscuri che in precedenza lo avevano fermato. In quali circostanze è avvenuto il fenomeno? Da quali fori è uscito il vapore? Com'è possibile che abbia permeato i banchi intermedi, senza toccare quelli superiori, né quelli inferiori? ecc., ecc. vedi - Guide pratique pour la fabrication et l'application de l'asphalte et des bitumes di Leon Malo ; (giugno 1866 pag. 312), dubbi Leon Malo pag. 14(spunto dI August Jaccard) ; Lazzaro Spallanzani, nella bibliografia su citata, otteneva idrocarburi facendo interagire biomasse miste con terre umide e solfuro di ferro, nella fattispecie la marcasita. All'esposizione universale di Parigi del 1900,Rudolf Diesel, presentò un motore che funzionava ad olio di arachidi esterizzato.(ndr) In questi 20 anni di ricerca, il filo di Arianna dello studio, mi ha portato a fare la seguente riflessione trasmessa via mail il 15 dicembre 2021 alle ore 21:51 al chiarissimo professore C. D. accademico dei Lincei :"Chiarissimo professore, se Lei immagina un bicchiere di acqua con immersa una sfera di ferro, la sfera di ferro innesca la chimica metallo organica. Il ferro, scompone l'acqua liberando idrogeno, nell'acqua si vedranno delle bollicine. Se si versa nell'acqua dell'olio vegetale, per osmosi l'olio si idrogenera 'dal punto di vista chimico fisico e da biodiesel si dovrebbe trasformare in biocarburante ad alto potere calorifico utilizzabile per l'aviazione. Esterizzato con bioetanolo oppure con acido solforico, subirà un ulteriore idrogenazione di tipo chimica, vedasi biografia Rudolf Diesel inventore del biodiesel. " Ricevendo dal chiarissimo professore la seguente risposta :" Gentile perito minerario Salvatore Tricomi, grazie per le sue valutazioni molto interessanti e che inoltrerò a colleghi a cui potrebbero essere utili. Un cordiale saluto, C. D. - Conclusioni pag. 142 di August Jaccard (1833 - 1895 età 62 anni) , geologo e paleontologo svizzero : L'origine de l'asphalte, du bitume & du pétrole. In: Eclogae Geologicae Helvetiae ottobre 1890, pp. 87-153; - "L'ipotesi dell'originale organica dell'asfalto, è da tutti i fatti che abbiamo raccolto nei paragrafi precedenti. Non si può dare nessun'altra spiegazione a questi fatti che potrebbero portare a conclusioni opposte. In altre parole, tutto può essere concepito nell'ipotesi dell'accumulo di sedimenti minerali ordinari, privi di tracce organiche, contemporaneamente alla precipitazione degli stessi materiali minerali associati ai prodotti di decomposizione della parte organica degli animali. Tutto diventa oscuro, inspiegabile nell'ipotesi della successiva penetrazione del bitume negli strati, sia che avvenga dall'alto verso il basso o dal basso verso l'alto; tutto diventa chiaro, accessibile alla nostra intelligenza non appena ammettiamo la simultanea origine del terreno e delle sostanze bituminose in esso contenute".

* BNF : Biblioteca Nazionale di Francia
Salvatore Tricomi


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