Economia Lavoro in Sicilia

Sindrome da fine Covid, ripartono le assunzioni: i profili più richiesti

La ripartenza ammortizza l’effetto reddito di cittadinanza, ma i contratti restano precari

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/27-10-2021/sindrome-da-fine-covid-ripartono-le-assunzioni-i-profili-piu-richiesti-500.jpg Sindrome da fine Covid, ripartono le assunzioni: i profili più richiesti


 Ragusa - Oltre 27.500 assunzioni in Sicilia a ottobre, che secondo le previsioni diventeranno 70mila a fine 2021: quasi il doppio dello stesso periodo del 2020. Il mercato del lavoro privato scavalca i poveri navigator e cerca per conto suo operai specializzati, ma anche dirigenti e tecnici. Il bollettino trimestrale Unioncamere/Anpal ridimensiona di molto l’effetto reddito di cittadinanza, spesso imputato di remare contro l’occupazione, e promuove invece l’effetto fine Covid.

Il settore più gettonato è quello dei servizi alla persona in cui rientrano il benessere, l’estetica, l’assistenza sociosanitaria e a domicilio: sono attesi 14.550 ingressi da qui a dicembre. Segue il commercio con 12.730, le costruzioni (trainate dal bonus edilizia 110%) con 9.280 e il comparto trasporti e logistica, che entro l’anno dovrebbe assumere 6.640 persone. Passata l’estate, in cui diverse aziende hanno faticato a trovare manodopera, il fantasma delle chiusure forzate s’è volatilizzato insieme a ricoveri e contagi.

Ora c’è più voglia d’investire nel futuro, sia da parte che dei datori di lavoro che delle risorse disoccupate o che avevano cambiato mestiere in questi anni di crisi, abbandonando chi l’industria manifatturiera chi l’agroalimentare per riconvertirsi in altri mestieri. Non smette di aleggiare, invece, lo spettro della precarietà: la maggioranza dei contratti, per ora, continua ad essere a termine o cococo.

L’altra indicazione che emerge dal report è che i 2/3 delle assunzioni riguarderanno piccole imprese con meno di 50 dipendenti e solo poco più del 15% entreranno in quelle con più di 250. Certo ne restano da sistemare ancora quasi un milione: i disoccupati sull’Isola sono, infatti, il 20% della popolazione in età da lavoro, assai più dei circa 700mila che versano in condizioni economiche peggiori, tali da accedere all’rdc.


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