Cinquant’anni di carriera, 80 milioni di dischi e oltre 2000 concerti in tutto il mondo, numeri che confermano quanto Umberto Tozzi, classe '52, sia una leggenda della musica italiana. La sua storia, come tutte le più belle, merita un lieto fine: L’Ultima Notte Rosa The Final Tour, la tournée con cui l’artista darà l’addio alla scena musicale live. Ad annunciarlo è lo stesso Tozzi in una conferenza stampa nel prestigioso Teatro L’Olympia, la sala concerti più antica di Parigi: «È la città in cui la mia carriera ha preso il largo, sono molto scaramantico, non potevo che venire qui per darvi questa notizia». Una decisione presa dopo un momento di difficoltà, quando la salute è venuta meno e lui ha temuto di non poter più esibirsi sul palco: la scelta è stata quasi inevitabile, tra la voglia di tornare in concerto e la paura di non esserne più in grado: «È da molto tempo che penso di dire basta, non c’è bisogno che vi mostri la cartella clinica: non sono stato bene. Ho passato due anni molto difficili senza che mi potessi esibire. L’ho superata e sono contento. Volevo realizzare dei sogni, come quello di suonare con una grande orchestra, con fiati, archi e coristi. Così nasce quest’ultima avventura».
Il tour sarà l’occasione per ascoltare nuove canzoni, contenute in un album che uscirà il prossimo autunno: «Avrò la possibilità di suonare nuovi pezzi live e spero che questo tour possa durare il più a lungo possibile, non avrà una data di scadenza, per ora toccherà tre continenti, spero possano diventare quattro o cinque». Il suo sarà un viaggio che toccherà luoghi estremamente significativi per la sua carriera, partendo dalle Terme di Caracalla e passando per i migliori palcoscenici di sempre, come quello in cui si svolge la sua conferenza stampa: «Quanto entro in quei luoghi avverto il prestigio degli artisti che si sono esibiti prima di me. Andrò fino in Australia, in Cile, in tutto il Nord America e sarà poi il turno dell’Europa. Non nascondo che sarà un’esperienza molto faticosa, ma l’energia del pubblico è qualcosa di impagabile, è ciò che mi dà la forza e me la porto sempre nel cuore. Dopo aver fatto il giro del mondo mi piacerebbe chiudere in Italia, sarebbe la scelta più logica, forse a Torino, dove sono nato». Nonostante sia stato un periodo molto difficile della sua vita, la malattia lo ha cambiato: Tozzi oggi si sente più disponibile, non rifiuta tutte le proposte che gli vengono fatte e ne apprezza il valore, ed è migliorato anche il suo rapporto con i giornalisti.
Sulla locandina che presenta la sua ultima tournée lo si vede strappare una sua vecchia fotografia, in un gesto forte, rappresentativo della sua nuova vita: «Quando ho visto quello scatto l’ho trovato geniale, ha reso questo manifesto speciale. Il periodo della malattia, che ho vissuto sempre con positività, mi ha cambiato. Sono più socievole e aperto, prima dicevo tanti no, ero un “vaffanculista”. Con la stampa non è sempre andato tutto nel verso giusto, poi sono stati gli stessi giornalisti che mi criticavano a ricredersi. Oggi è tutto diverso, guarire come sono guarito io è una meraviglia».