Attualità Sicilia

Il problema più grave? Il ttraffico!

Metà dei siciliani la pensa come Johnny Stecchino



«In Sicilia il problema è il traffico» è la celebre frase pronunciata da Roberto Benigni nel film "Johnny Stecchino". Ebbene sì, metà dei siciliani teme il traffico e si danna anche perchè l'acqua del rubinetto non è potabile o per il parcheggio, veri e propri problemi, addirittura più della criminalità. È quanto emerge da uno studio pubblicato dall'Istat.

Su un campione di 1 milione 951 mila famiglie intervistate dall'Istituo di statistica, sono 1,251 mln (64%) le famiglie che non bevono l'acqua di rubinetto, 853 mila quelle (38%) che inorridiscono all'idea di restare bloccati nel traffico, mentre per 851 mila (38%) l'incubo maggiore sono i parcheggi. "Solo" 470 mila (24,1%), invece, sono preoccupate per il rischio criminalità. Per le famiglie siciliane, problemi seri sono anche la sporcizia per le strade e l'inquinamento acustico (703 mila, pari al 38%) e i collegamenti con i mezzi pubblici (679 mila, il 34,8%). Infine sono 620 mila (31,9%) i nuclei familiari preoccupati per l'inquinamento dell'aria, mentre 551 mila (28,2%) quelli che hanno sollevato il problema dell'irregolare erogazione dell'acqua. In Sicilia quasi la metà delle famiglie considera peggiorata la propria situazione economica. Sul campione, secondo lo studio Istat, ben 928 mila, pari al 47,6%, sono insoddisfatti del proprio tenore di vita. Solo 9 mila famiglie giudicano ottime le proprie risorse economiche, ma rappresentano appena 0,5%. Per ben 951 mila nuclei familiari (48,8%) la propria situazione economica è rimasta praticamente invariata, mentre solo 53 mila (2,7%) la ritengono migliorata. Oltre la metà di quelle intervistate giudica inadeguate le risorse economiche a propria disposizione: sono 1 milione e 107 mila, infatti, le famiglie siciliane (pari al 58,8%), che ritengono scarso e/o insufficiente il proprio reddito. 912 mila nuclei familiari (42%), invece, lo considerano adeguato alla proprie necessità.Una situazione non rosea, che d'altra parte conferma quanto emerso in altri rilevamenti e in altre assise di esperti dove è stato lanciato senza mezzi termini l'allarme sul rischio di scivolamento verso la povertà di troppe famiglie.


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