Milo, Catania - Ragusanews lo aveva scritto, il 30 aprile, nella maniera più delicata e indiretta possibile. Oggi è una constatazione di molti che Franco Battiato non tornerà più sui palcoscenici a cantare.
La parola che nessuno vuole pronunciare è Alzheimer. Da mesi il fratello Michele ha lasciato la casa di Milano per stare accanto a Franco, nella villa di Milo. Una cortina impenetrabile ha avvolto la privacy del cantautore di Riposto, che non è sposato e non ha figli.
Battiato (73 anni, compiuti il 23 marzo) ha perso il padre (un commerciante di vino) quando aveva 18 anni. Nel 1994 ha perso la madre, e qualche anno dopo la zia materna, con cui ha continuato a vivere pur cinquantenne. Dopo, negli anni della solitudine, ha avuto alcune persone a fianco che lo hanno aiutato in tutto: Said, che ha guidato la Mercedes blu station wagon, ma anche la signora Anna, dedita alla cucina.
I fratelli Battiato erano originariamente tre. Antonio, Franco, Michele. Antonio è morto da piccolo, ed è sepolto al cimitero di Riposto.
La constatazione della malattia è avvenuta in novembre, quando furono rinviati sine die tutti i concerti in programma adducendo come motivazione una nuova caduta e frattura del femore, dopo quella di due anni fa. Ma più di una persona riferisce che il cantautore avrebbe perso la capacità di riconoscere anche gli affetti più cari, con difficoltà persino di allocuzione.
A squarciare definitivamente il velo caduto sulle condizioni di salute del musicista, ieri, l'amico Roberto Ferri:
"Ode all'Amico che fu e che non mi riconosce più ...
PRIGIONIERI DELLE NOSTRE SOLITUDINI
Ti ho visto rincorrere le parole
e fuggire stranamente dalle note
tutte volavano insieme ma sole
a differenti e specifiche quote
Mentre la tua mente non si sa dove fosse
lungo antichi lidi o prati scoscesi
e di quando bambino davi qualche colpo di tosse
davanti al camino dai ceppi accesi
Ed hai viaggiato tra correnti gravitazionali
rincorrendo il senso dell'essenza
rifiutando la carne degli altri animali
perché dicevi che potevi vivere senza
Ci hai fatto ballare e pensare
ed anche ridere e giocare
condannando i malvagi ed il male
e questa Povera Patria che non vuol morire
Ti sei preso Cura di noi e noi te lo dobbiamo.
ed è per questo che un messaggio ti mandiamo
Ripetendoti la frase che ci insegnasti ahimè ...
rimani tranquillo caro che noi avremo Cura di te ...
( Roberto Ferri ... omaggio all'amico che fu e che non mi riconosce più ...)".