Buone notizie per i diabetici ci vengono da numerosi studi clinici che hanno dimostrato che l’assunzione moderata di bevande a basso contenuto alcoolico (vino rosso in particolare ricco di polifenoli che hanno capacità antiossidanti) fornisce protezione nei confronti delle complicanze cardiovascolari del diabete di tipo 2, mentre l’abuso di alcool comporta seri rischi per la salute.
Chiara, rossa o scura, la birra è una bevanda salutare secondo medici e nutrizionisti che ne consentono, e addirittura ne consigliano, il consumo purché sia fatto in modica quantità.
Bere come comportamento di prevenzione
Questo è quanto si sta affermando da diverso tempo nel mondo medico-scientifico; numerosi studi e ricerche, infatti, attestano che un consumo moderato di alcol, e della birra in particolare, ha effetti positivi sulla salute in genere ma in particolare su determinate patologie. Sia nelle malattie cardiovascolari come in menopausa e addirittura in caso di diabete, gli esiti di questi approfondimenti vanno tutti nella stessa direzione: la birra è una eccellente fonte di vitamine e parallelamente abbonda di antiossidanti.
Da secoli l’abitudine al consumo di bevande alcoliche è parte integrante della cultura di molti Paesi e del nostro in particolare, è tuttavia vero però che ultimamente i costumi stanno cambiando e il consumo di bevande alcoliche si estende anche ad altri ambiti, si slega dal pasto, diventa un mezzo per socializzare, soprattutto tra i giovani e giovanissimi per i quali bere alcool rappresenta un rito di emancipazione sociale, una moda, un “segno di libertà”. Dai rischi derivanti dal consumo fuori norma di alcool naturalmente non sono immuni i soggetti diabetici, per i quali l’eccessiva assunzione di alcool può comportare qualcosa di ben più pericoloso di una semplice sbornia.
Inoltre, è ormai scientificamente appurato – da ulteriori studi clinici condotti in USA, Germania, Finlandia, Giappone, Corea, Olanda e Inghilterra – che chi beve con moderazione tra i 6 e i 40 grammi di alcool al giorno ha il 30% in meno di probabilità di sviluppare diabete di tipo 2, di chi è astemio.
E ancora, studiando l’effetto dell’alcool e in particolare del vino rosso, nel diabete, sembra si sia riscontrato che l’alcool migliori la sensibilità dei tessuti periferici all’insulina, riducendo dunque l’insulino-resistenza, tipica delle forme iniziali del diabete di tipo 2. Sembra quindi che i pazienti diabetici ricavino degli effettivi benefici dal consumo moderato di alcool.
È però importante sottolineare come l’assunzione di alcoolici per il diabetico non deve valere in termini assoluti, ma deve sempre essere il medico curante o il diabetologo a stabilire, caso per caso, quando, quanto, e come un paziente diabetico debba bere.
Bisogna però fare attenzione! Il trucco sta tutto nell’aggettivo usato dagli scienziati per definire il consumo “moderato”, che significa fare uso di alcol in dosi che variano tra i venti e i quaranta grammi (quantità che corrisponde a ¾ di litro) a seconda di variabili come il sesso, l’età e lo stato fisico.
Perché il paziente diabetico non può bere fuori pasto?
È buona regola, per i pazienti diabetici non bere fuori pasto perché l’alcool bevuto a digiuno inibisce temporaneamente la capacità del fegato di produrre glucosio, questo può portare a episodi anche gravi di ipoglicemia soprattutto nei pazienti che praticano insulina; nella fase post-prandiale invece l’alcool può dare valori più elevati di glicemia se non viene calcolato nel computo delle calorie totali.
Relazione tra birra e diabete
A differenza di altre bibite contenenti zuccheri, la birra non innalza il livello di insulina (un ormone fondamentale prodotto dal pancreas che regola la quantità di glucosio nel sangue e il suo utilizzo da parte delle cellule, evitando così il verificarsi del fenomeno della glicemia alta caratteristico del diabete mellito).
Questa è stata una grande scoperta perché, se la medicina era già a conoscenza dei benefici della birra per la prevenzione di infarti ed arterosclerosi nei malati cardiovascolari, ora questi benefici vengono estesi su base scientifica anche ai diabetici, mettendoli in condizione di prevenire rischi più seri e contemporaneamente contribuendo ad aumentare e migliorare le loro aspettative di vita.