Il cambio di stagione, ovvero il passaggio da un clima caldo a uno freddo e viceversa, può essere causa di squilibri metabolici e non solo. In particolare in autunno l'abbassamento progressivo delle temperature mette in condizione il nostro organismo di doversi adattare. Alcune persone possono andare incontro a uno stato di malessere che si traduce in una serie di sintomi quali depressione, problemi a livello digestivo, carenza o difficoltà di concentrazione, di pressione che può salire o scendere e soprattutto si va incontro alla famigerata fame nervosa. In quest'ultimo caso si tende a mangiare più del necessario, soprattutto si fa incetta di alimenti non propriamente salutari. Si tende a scegliere carboidrati ad alto indice glicemico ad esempio i cereali bianchi raffinati, dolciumi e prodotti da forno che sono causa dei picchi glicemici. Quest'ultimo a sua volta favorisce il picco di insulina, ormone prodotto da pancreas, che non solo fa diminuire la concentrazione della glicemia del sangue e di conseguenza abbiamo più fame e quindi siamo spinti alla scelta di alimenti che contengono quantità notevoli di carboidrati. Il cibo diventa un sostituto di ciò che ci manca. Si cade quindi in un circolo vizioso: si tende a mangiare di più ma quel che mangiamo non ci sazia mai veramente. Ci rifugiamo nel comfort food, abitudine difficile da sradicare. Basti pensare alla classica cioccolata calda nelle giornate invernali.
Gli esperti spiegano che quando inizia a fare freddo il nostro organismo attiva un meccanismo salva vita, ovvero inizia ad accumulare grasso e quindi siamo spinti a consumare alimenti che ci forniscono un maggiore quantitativo calorico.
In realtà, secondo gli esperti, è possibile contrastare efficacemente i problemi che possono sopravvenire sul piano alimentare col cambio di stagione.
Cambio di stagione: come affrontarlo al meglio
Bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, questo soprattutto in estate dove è maggiore il rischio di disidratazione. L'acqua ci aiuta depurare l'organismo dalle scorie e tossine accumulate. Anche i centrifugati di frutta e verdura aiutano. Riguardo ai consigli degli esperti più strettamente alimentari è consigliabile assumere alimenti che ci forniscano energia a lento rilascio ad esempio lenticchie, ceci, banane, spinaci funghi. Gli alimenti ricchi di vitamina C, ad esempio kiwi e arance, contrastano stress e affaticamento. A pranzo e a cena non facciamo mancare frutta e verdura, il cui contenuto in termini di fibra ci induce un senso di sazietà. Tra i carboidrati sono da preferire quelli a basso indice glicemico, quindi via libera a cereali integrali (quinoa, orzo, avena, frutta). Sì alle proteine che derivano da carni magre ad esempio pollo e tacchino e dal pesce. Sì anche alla frutta secca, quali noci e mandorle, va bene consumarle 4 o 6 al giorno perché rappresentano un'ottima fonte di grassi polinsaturi.
I nutrienti vanno assunti in maniera bilanciata lungo l'arco della giornata. Facciamo un esempio puramente indicativo e generico di una giornata tipo.
Prima colazione abbondante ma bilanciata: yogurt greco, frutta secca 4 o 6 mandorle o noci, e un uovo sodo.
A pranzo va bene scegliere alimenti che ci apportano proteine nobili quali petto di pollo, prosciutto o pesce o uova accompagnati dall'insalata.
Discorso analogo vale per la cena che però è preferibile più leggera e può concludersi con una tisana allo zenzero.
E' importante poi la pratica di un'attività fisica perché contribuisce al buonumore e a rilassare la mente grazie al rilascio di endorfine, responsabili della sensazione di benessere che ci accompagna dopo l'allenamento. La pratica di un'attività fisica, tempo permettendo, ci consente anche di stare all'aria aperta, che a sua volta è importante perchè stimola il cervello a produrre serotonina, l'ormone del buonumore. L'attività fisica è un toccasana anche per quanto riguarda l'insonnia.
Anche migliorare la qualità del sonno e quindi dormire a sufficienza, almeno 8 ore a notte, è fondamentale per ritrovare il benessere per il nostro organismo. E' opportuno provare a svegliarsi allo stesso orario anche il sabato e la domenica.