Ormai nella moda non si parla d'altro: la sostenibilità è un aspetto imprescindibile per stare sul mercato. Nel mondo della moda, questo discorso qualcuno lo affronta con intelligenza e grande senso pratico (vedi Gucci); poi c'è chi si da fare ma con molti cambiamenti da mettere ancora in atto e chi invece ci prova senza credendoci davvero.
Una cosa è certa: il discorso sulla sostenibilità si è spostato nelle collezioni dell'autunno inverno 2021, proponendo molti capi lavorati con effetto "patchwork". Nella pratica, questi designer si sono tuffati negli archivi dei loro brand, ripescando capi invenduti e tessuti di scarto che hanno assemblato insieme per dare vita a un indumento completamente nuovo. L'effetto finale è appunto il patchwork, un accostamento di stampe e tessuti diversi. Una pratica che rientra all'interno di un progetto ben più grande chiamato "upcycling". Collocandosi ad un gradino sopra al concetto di riciclo, con "upcycle" si intende la trasformazione di oggetti già esistenti in nuovi, anche con funzione diversa da quella d'origine, con meno sprechi e più consapevolezza.
E' una tendenza dell'inverno 2021, ma abbiamo la sensazione che non ce ne libereremo facilmente. Vi ricordate la sfilata di Dolce & Gabbana per la primavera / estate 2021? Un'intera collezione costruita sul patchwork, pezzi unici in parte riprodotti con scarti, in parte con tessuti e stampe create ad hoc. Potete rivedere la sfilata cliccando qui. Ma visto che l'estate è ancora lontana e le vacanze ancora di più, vediamo insieme come interpretare questo trend per l'inverno. Se l'idea di indossare capi "rigenerati" vi aggrada, potreste prenderci anche la mano. E poi chi vi ferma più!
La giacca di denim
Moon denim patchwork jacket, Marine Serre, 1200 euro
Marine Serre è un brand di cui vi abbiamo già parlato qui, molto familiare con il concetto di upcycling che cerca di applicare nella maggior parte delle sue collezioni. E' il caso di questa giacca di jeans, realizzata con tessuto di denim grigio scuro, rigenerato da jeans appartenuto a stagioni precedenti. L'effetto finale è un accostamento di tessuto denim grigio scuro con incisione del logo Marine Serre (la mezzaluna) sopra un denim grigio più chiaro. A completare la giacca, una grande spilla da balia a cui è appesa una catena decorativa ed eventualmente removibile. Anche i ciondoli e gli altri componenti di questo accessorio provengono da una collezione "rigenerata".
Il top di lanaTop patchwork, Marni, 588 euro
Questo top di Marni (in saldo su Farfetch) sarebbe un classicissimo modello aderente, con collo a V e design senza maniche. L'originalità sta nell'accostamento in apparenza caotico di 7 pattern diversi, accostati tra loro con un rimando simmetrico di fantasie. Giochi di colore e di geometrie. Il gilet è portabile con una camicia bianca con colletto classico, magari questa di Prada.
I jeans slim fit
Jeans patchwork, Versace, 1495 euro
Gettonatissima la versione jeans con patchwork che Versace propone su un modello slim fit in denim chiaro, anzi chiarissimo. A dare una nota colorata e più frizzante, una serie di applicazioni con stampe di stagione creano movimento su un jeans altrimenti super basic. Ci sono i dettagli fluorescenti del taschino, la stampa Barocco Patchwork, ispirata alle iconiche grafiche di Versace. E poi anche il pattern Python, per aggiungere un tocco di animalier che per Versace non guasta mai.
Un'altra proposta di denim arriva da Tom Ford, con questo jeans con strappo a gamba larga realizzato da oltre venti pannelli di tessuto in vari lavaggi e tonalità di blu.
Le sneaker "replicate"
Sneaker "Replica" effetto patchwork, Maison Margiela, 1090 euro
Non solo giacche, gilet e jeans. A declinare il patchwork sulla sneaker ci pensa John Galliano, direttore creativo di Maison Margiela. Questa ginnica si chiama "Replica": una sneaker con suola di gomma e tomaia realizzata da frammenti di tessuto, ritagli e pezzi di etichette, racchiusi in un involucro esterno trasparente in PVC. Come nel caso della collezione primavera / estate 2021 di Dolce & Gabbana, si tratta di pezzi unici, non perché in tiratura limitata, ma piuttosto per la bassa probabilità che il secondo modello di "Replica" presenti le stesse stampe assemblate nell'identico modo. Un valore aggiunto speciale.