Modica - Gentile Redazione, mi sembra corretto, se non fosse altro per chi mi conosce davvero e bene, chiarire inequivocabilmente i motivi che portano la mia azienda a interrompere l’avventura imprenditoriale sulla spiaggia di Maganuco, sita nel comune di Modica.
Il MONObeach club – questo il nome commerciale del locale – nasce nella primavera del 2011 a seguito di una trattativa commerciale che porta la mia azienda a prendere in locazione commerciale dalla proprietà (una locale Associazione Sportiva) lo chalet sito in contrada Maganuco .
Il locale viene adeguato a norma di legge di tutte le carenze strutturali per poterlo destinare a chalet sul mare con ristorantino e bar, ottenendo come di prassi le regolari autorizzazioni di legge. Tale iter partito nel Gennaio 2011 vede la luce il 26 Giugno 2011, e il locale viene inaugurato il 7 Luglio 2011.
Dopo un primo anno di attività svolta anche grazie al supporto professionale di un affermato professionista del posto, il locale chiude temporaneamente a Settembre 2011 per poi riaprire definitivamente con una veste “invernale” (nuove e ulteriori migliorie strutturali vengono fatte all’uopo) il 2 dicembre 2011. Durante tutto l’inverno lo chalet affronta con successo la stagione invernale ricca di eventi di carattere culturale, oltre che gastronomico e musicale. E si arriva alla primavera 2012 con una nuova veste - grazie all’ampliamento ottenuto dal Demanio Marittimo sempre seguendo le disposizioni vigenti in materia – in termini di superfici fruibili sulla spiaggia.
Il periodo estivo è contraddistinto da una serie di eventi (mostre di arte, pitture e live musicali) degni di nota, tutte le più importanti testate giornalistiche locali, nazionali e anche straniere, proclamano a metà del Luglio 2011 la spiaggia di Maganuco ed il MONObeach club una delle 100 mete da visitare in Sicilia, e la spiaggia stessa come una delle più belle della Sicilia. Ciò fa prevedere – in un’ottica di lungimiranza imprenditoriale – che tale luogo possa e debba avere un futuro importante. Pertanto vengono messi in programma degli interventi che io stesso avrei voluto proporre all’amministrazione in regime di project financing.
Nel 2013 si sarebbe potuto procedere con la sistemazione della Piazzetta Santa Chiara, e quindi del parcheggio, dotandola di illuminazione permanente; avremmo ricostruito il muretto abbattuto dalle precedenti mareggiate e definito il passaggio per i disabili e l’accesso alle passerelle in spiaggia. Un piccolo chiosco con servizio take – away avrebbe consentito al pubblico di acquistare bevande e panini confezionati per l’utenza della spiaggia pubblica, e alcuni bagni chimici avrebbero completato la riqualificazione della spiaggia stessa che oggi, come è noto a tutti, non è attrezzata di nulla.
Per il 2014 il programma sarebbe stato: realizzare una piccola isola ecologica al fine di scongiurare lo scempio a cui abbiamo assistito in questi due anni - con materassi e suppellettili abbandonati all’incrocio della vecchia strada di Marina, per fare solo un esempio - e procedere all’abilitazione del sistema wi-fi gratuito per la Piazzetta Santa Chiara in un raggio superiore ai 300 mt. (lo chalet ne era già provvisto, ma non il resto della spiaggia pubblica). Infine, ci saremmo fatti carico della manutenzione del verde prospiciente l’ingresso dello svincolo di Maganuco provenendo dalla SP, adeguando anche la segnaletica stradale.
Il biennio 2015 – 2016 sarebbe stato il momento per presentare il progetto di riqualificazione della stradella che dalla Piazzetta Santa Chiara porta a Punta Regilione, dotandolo di una pavimentazione stabilizzata e di attrezzature pubbliche (cestini dell’immondizia, ecc.)
Qualcuno mi ha etichettato come cementificatore e speculatore, altri come visionario.
Preferisco la seconda.
Vivo vicino a Modica, in un piccolo appartamento preso in affitto e non in una villa spettacolare come qualcuno afferma nei bar di Corso Umberto, non ho velleità speculative di sorta, ma sono semplicemente e fermamente convinto che il territorio abbia un potenziale ENORME che, a beneficio dello stesso territorio, possa essere sfruttato con una attenta programmazione e la partecipazione al dialogo costruttivo da parte degli enti preposti.
Il mio progetto per Maganuco? Rendere ancora più bella e decisamente più servita quella che, a mio giudizio, è già la spiaggia più bella della costa. Lontana da negozi e centri di interesse, fruibile per tutte le necessità e con servizi per tutte le tasche. Famiglie di giorno e di sera, spazi ludici ove e se possibile a disposizione di tutti, e ristorazione a diversi livelli, per – approfitto per sfatare il mito che al Maganù, ristorante del Mono Beach Club servissero 100 euro per mangiare: la media pasto era di 27,00 euro - insomma un’isola felice nell’isola più bella d’Italia. Infine, gli appuntamenti culturali e di intrattenimento e i converti live sulla spiaggia, programmati e coordinati con gli enti preposti, sempre nel rispetto delle leggi, sarebbero stati – come di fatto sono stati - un richiamo importante per tutta la collettività, richiamando tanta gente anche da fuori provincia.
L’epilogo?
Il 17 Luglio 2012 tre cittadini/villeggianti di Maganuco hanno presentato un esposto, anche a mio nome, a seguito del quale il 24 Agosto ci sono state revocate le licenze da parte della Questura e quindi di fatto “L’oggettiva impossibilità a lavorare “ è stata silenziosamente definita da terzi e non certo da me.
Evidentemente questo procedimento e quelli che seguiranno avranno un iter e su questo non mi pronuncio, ma una cosa è certa: io non fuggo da nessuno, ma sono stato messo in condizioni di non poter proseguire l’investimento. L’aggravio enorme di costi imprevisti, i danni economici per il mancato prosieguo dell’attività ed i 22 posti di lavori persi sul territorio sono un fatto oggettivo e imprescindibile per la mia coscienza di uomo e di imprenditore.
Oggi, tirarmi per la giacca e telefonarmi o mandarmi messaggi di incoraggiamento non serve a nulla. Tutto questo show fa parte del consumismo mediatico, della mediocrità di alcune persone, ma soprattutto della volontà aberrante di NON voler fare crescere il territorio.
Se devo pagare una sanzione la pagherò, ma non sarò io a stabilirlo, né altri cittadini, diversamente il dado è tratto e le conseguenze sono “la reazione alla famosa azione…”
In un momento sociale ed economico come quello che sta vivendo l’Italia tutto ciò è l’ennesima dimostrazione di come siamo incapaci di dialogare e di come ci trinceriamo dietro ideologie anacronistiche e di borgata: “Quello lì è arrivato dal nord a fare il fenomeno..”
Io sono un cittadino Italiano e Modica è un comune Italiano dove ho investito sudore, fatica e soldi.
Negli anni ’40 il Piemonte è decollato e con esso l’economia grazie a migliaia di immigrati del sud Italia e non mi pare che qualcuno a Torino se la sia presa !
Fortunatamente in questi due anni ho avuto modo di visitare altre zone limitrofe a Modica sulle quali ora farò una più attenta valutazione.
Ringrazio nuovamente e pubblicamente le persone che hanno creduto nel nostro progetto e quelle pochissime che mi avevano messo in guardia su questa strana “Modicanità”, e detto da loro che sono Modicani mi suonava strano. Ma ora comprendo.
Scusate il disturbo, l’investimento fatto, l’indotto alimentato e le quasi 100 persone under 35 che hanno lavorato per noi negli ultimi 2 anni.