Attualità Covid

Covid +11% in una settimana. Nuova variante in tutta Europa

n una settimana rialzo casi oltre il 10%

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I casi di infezioni Covid aumentano, cresce il numero di morti. Ed è dovuto anche a nuove varianti che si sono "affacciate" in Italia e che sono responsabili di questa ondata estiva di casi. L'ultima è la variante Xec. «Le nuove varianti hanno preso piede in tutta Europa. I dati italiani su quelle circolanti sono molto carenti ma nulla fa supporre che la nostra situazione sia diversa da quella europea», afferma Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'università del Salento che commenta all'Adnkronos Salute i dati dell'ultimo bollettino Covid in cui sia i casi che i decessi - questa settimana 135 - tornano a crescere, dopo un periodo in cui il trend è stato in calo o stabile. «Purtroppo è una pena registrare ancora un numero così alto di morti. Alcune sono inevitabili in corso di circolazione virale, ma sono certo che qualche decesso si sarebbe potuto evitare se le persone a rischio fossero vaccinati stati o trattati correttamente con gli antivirali», conclude Lopalco. Bisogna considerare che il Covid-19 non segue i normali schemi stagionali, come altri virus respiratori: le ondate di infezione possono verificarsi in qualsiasi periodo dell'anno. Le ondate estive sono in corrispondenza di picchi e ricoveri ospedalieri. 

Salgono a 15.221 i casi di Covid-19 registrati dal 22 al 28 agosto in Italia, con un aumento di circa l'11% rispetto ai 13.690 della settimana precedente (ma in calo se confrontati a quelli di due settimane fa, considerato che dall'8 al 14 agosto i contagi erano stati 16.299). In aumento anche i decessi settimanali, che sono stati 135, rispetto ai 99 del 15-21 agosto. Lo indicano i dati dell'aggiornamento settimanale sul Covid-19 in Italia, pubblicato sul sito del ministero della Salute. Il maggior numero di casi si registra in Lombardia, con 2.562 contagi tra il 22 e il 28 agosto rispetto ai 1.796 della settimana prima. Sempre in Lombardia è stata registrata circa la metà di tutti i decessi per Covid rilevati nella settimana in esame, 66. In aumento anche i tamponi: dal 22 al 28 agosto ne sono stati eseguiti 94.171 rispetto ai 72.266 della rilevazione precedente. Il tasso di positività è al 16,2%, a fronte del 18,9%.

I dati relativi alla diffusione attualmente in Italia del Covid-19 «sono sicuramente sottostimati perchè buona parte dei cittadini non fa più i tamponi, o utilizza i tamponi fai da te; quindi non abbiamo oggi una reale percezione di quello che sta avvenendo ma personalmente ogni giorno faccio diagnosi di Covid, largamente diffuso al momento soprattutto tra i giovani». Lo afferma all'ANSA il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, sottolineando come la priorità resta quella di proteggere innanzitutto i soggetti più fragili e gli anziani. Il Covid-19, nella forma attuale, spiega Anelli, «non sta creando al momento seri problemi: si presenta in genere come una influenza più forte che si autorisolve nel giro di pochi giorni. Sconsiglio dunque l'uso di antibiotici». Tuttavia, avverte, «il problema sussiste per gli anziani con malattie importanti che possono andare incontro a scompenso anche grave. La preoccupazione maggiore è quella di evitare contatti tra soggetti positivi al virus e persone fragili. E' pertanto opportuno raccomandare il tampone se si hanno sintomi simili all'influenza, per essere coscienti del proprio stato ed evitare il contatto con soggetti fragili se si è positivi». L'invito che Anelli è quindi quello di proteggere i fragili: «Al momento non abbiamo indicazioni in merito alla somministrazione del vaccino anti-Covid - conclude - e aspettiamo che le autorità sanitarie ci facciano sapere come e quando iniziare la campagna vaccinale per Covid e influenza, che appare opportuna soprattutto per i malati cronici ed i fragili». 

È stata segnalata per la prima volta nel mese di luglio. È il risultato della "combinazione" di altre due diverse varianti: KS.1.1 e KP.3.3. Ciò che fa supporre che Xec possa essere responsabile di picchi di contagi è il fatto che dalle prime osservazioni è emerso un notevole vantaggio di crescita rispetto alle varianti finora circolanti, come JN.1 che - insieme ai suoi sottolignaggi - rappresenta la variante attualmente predominante nel nostro Paese. «Certamente i numeri in crescita del Covid, compresi i decessi che nell'ultima settimana sono arrivati a 135, sono motivo di apprensione perché siamo in un periodo dell'anno in cui la circolazione del virus non è mai stata particolarmente rilevante», dice all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, Società italiana malattie infettive e tropicali e professore ordinario all'università Tor Vergata di Roma.

«In vista dell'autunno occorre un cambio di rotta, la circolazione del virus sarà più importante e la situazione epidemiologica preoccupa perché la campagna vaccinale per il Covid non è ancora decollata», aggiunge. «Alla luce di questi numeri diventa quindi fondamentale che il ministero della Salute promuova e organizzi una campagna vaccinale robusta per vaccinare il maggior numero di soggetti ad alto rischio», spiega Andreoni. Per l'epidemilogo Massimo Ciccozzi è «tutto normale, è questo l'andamento a cui dobbiamo abituarci. Alla base dei numeri in crescita i maggior spostamenti di italiani e turisti in transito nel nostro Paese. Chi parte o torna dalle vacanze lo fa viaggiando in aereo o in treno, di conseguenza c'è una maggiore circolazione del virus. Unico presidio contro il contagio è la mascherina che, purtroppo, nessuno indossa più». «Fortunatamente i sintomi sono meno importanti ma - avverte Ciccozzi - non per anziani e fragili che sono più vulnerabili e fortemente debilitati dal caldo e che vanno protetti». L'epidemiologo non ha dubbi: «Ad ottobre occorrerà fare il richiamo vaccinale per il Covid e l'influenza, soprattutto per over 70 e fragili», conclude.

«Questo rialzo che si osserva nei numeri del virus in Italia potrebbe essere l'effetto dell'ultima variante Xec: ha una capacità diffusiva e di immunoevasione che sembra essere alta», l'analisi del virologo Fabrizio Pregliasco. I dati, almeno per quanto riguarda il numero di casi, «sicuramente sono sottostimati». Molti di questi «sono banali, e ci sono magari anche tanti asintomatici che mantengono quella che è la catena di contagi». «E' vero - sottolinea il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell'università Statale di Milano - che questa è una patologia nella maggior parte dei casi è banale, che per un giovane può essere approcciata con antinfiammatori. Ma lo vediamo dai numeri in salita dei decessi, è un problema per le persone fragili. Il messaggio è dunque per loro e per gli anziani: in presenza di forme respiratorie, anche dubbie o aspecifiche, facciano comunque un tampone, almeno per loro, per poter fare gli antivirali. Oggi esiste il Paxlovid che evita gli effetti più pesanti per le categorie fragili. 

Questi dati in crescita, conclude Pregliasco, «servono anche per ricordare l'importanza del richiamo vaccinale in autunno, sempre e soprattutto per gli anziani e i fragili, sia per quanto riguarda l'anti-Covid che il vaccino antinfluenzale. Oggi insomma è ancora il momento dell'attenzione rispetto a quelle che possono essere situazioni di rischio. E, soprattutto, preserviamo i fragili».


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