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Sala trattenimenti palazzo San Domenico. A Modica si banchetta senza sindaco

L'on. Abbate fa una conferenza stampa nella stanza del sindaco senza sindaco. Rotto il protocollo istituzionale

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Modica - Come nella tradizione delle migliori sale trattenimenti. Si arriva, ci si siede, si pranza, e si va via. Il padrone di casa? Non è necessario.
Situazione di forte tensione istituzionale e politica a Modica, dove è evidente lo scontro tra il sindaco Maria Monisteri e l’onorevole Ignazio Abbate. L’utilizzo della stanza del sindaco, stamani, per promuovere il resoconto stampa di iniziative del deputato regionale della città, senza la presenza del primo cittadino e dei suoi assessori di riferimento, rappresenta una clamorosa rottura del protocollo istituzionale.

È il preludio alla spaccatura definitiva tra il mentore, l’onorevole Ignazio Abbate e lo stesso sindaco Maria Monisteri che ha già annunciato ai suoi stretti collaboratori di essere pronta a portare in giunta la dichiarazione di dissesto del Comune con un disavanzo che supera i 100 milioni di euro.

Abbate, non nuovo per la verità a iniziative del genere, ha rotto stamani il galateo istituzionale e ha presentato i risultati della sua magica attività di contributi a pioggia della Regione a favore di Modica. La questione, però, va oltre la mera forma, toccando aspetti sostanziali di gestione economica e politica. Il Comune si trova in una situazione finanziaria critica, con un buco di bilancio che supera i 100 milioni di euro. La scelta di destinare risorse a eventi e feste, pur rappresentando un’iniziativa apprezzabile per la comunità, appare poco incisiva rispetto ai problemi strutturali dell’ente. E la strategia potrebbe essere interpretata come un tentativo di ottenere consenso politico, a scapito di una saggia pianificazione economica del pubblico bilancio del Comune in un lungo periodo.

E mentre a palazzo San Domenico, con solennità istituzionale e circondato da assessori a lui riconducibili, Ignazio Abbate indossa le vesti di sindaco, in realtà mai smesse, Maria Monisteri trova riparo a casa per ufficiali motivi di salute, ottenendo conforto politico dai suoi assessori di fiducia, quelli che non hanno partecipato alla conferenza stampa, e da circa 10 consiglieri comunali pronti a schierarsi sulle posizioni dell’attuale sindaco.

Il silenzio di Maria Monisteri, da noi raggiunta tramite messaggio al telefono, amplifica il senso di frattura con Abbate e di isolamento politico del primo cittadino. Si attende a questo punto la dichiarazione di dissesto del Comune da parte del sindaco, atto ufficiale di condanna della gestione Abbate e di apertura della più grande crisi politica che Modica ricordi in epoca contemporanea.
I banchetti potrebbero finire presto.


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