Palermo - Primo: avevamo capito che i vaccini dovessero essere riservati ai residenti, per recuperare il gap che divide la Sicilia dal resto d’Italia, non per dar l’occasione agli abitanti scalpitanti di tutto il paese di anticipare i loro tempi rendendo una regione porto franco nazionale. Secondo: come fa a dire il 64enne imprenditore romano Giuseppe Rocchia, che non sapeva quando gli sarebbe toccato vaccinarsi quando da una settimana il Lazio ha aperto le prenotazioni ai 60enni e ha già vaccinato quasi tutti gli over 70 che si sono prenotati? Come fa a sostenere (nell’intervista rilasciata, che postiamo in fondo) che avrebbe aspettato chissà quanto quando ogni classifica, pubblica e privata, pone la Sicilia in coda per numero di vaccinazioni su dosi ricevute e il Lazio almeno a metà classifica? Dice che ha fretta di tornare alla vita normale Rocchia: l’ha capito che dovrà comunque aspettare che ci saremo immunizzati tutti, prima di togliersi la mascherina?
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Terzo: ma sono ancora vietati gli spostamenti tra regioni? “Motivi di salute” significa essere gravemente ammalati o sofferenti di una delicata patologica per cui nella regione in cui ci si trova non sono disponibili terapie o macchinari necessari. Non andarsi a prendere il vaccino recapitato in una regione perché fosse somministrato lì, sovvertendo il piano nazionale. Il caso sarà isolato e questo, per fortuna, rende il problema da noi sollevato puramente di principio. Non è da escludere che qualcun altro, meno ansioso di pubblicizzare l’iniziativa, possa essersi imbucato sorvolando la penisola. Ma – e questo è il quarto punto - se fosse stato seguito da decine, centinaia di altre persone residenti in altre regioni? Non avrebbe mandato in tilt il conteggio regionale riportato ogni giorno sulla piattaforma ministeriale?
Anche in base a quelli si misura la loro efficacia nell’arginare l’epidemia locale, e quindi nello stabilire colori e misure. Evidentemente siamo noi che sbagliamo se l’uomo è andato e tornato in giornata con l’aereo, vaccinandosi in Fiera senza che nessun operatore obiettasse e incontrando anzi ampia risonanza nei media locali, che l’hanno fotografato pure a braccio scoperto. Il quinto punto lo lasciamo in fondo perché è puramente etico, e ormai conta sempre meno: concesso che l’operazione di sconfinamento fosse legittima, è rimasta appannaggio di chi poteva permettersela, sia fisicamente - per lo stress di una giornata di volo e di fila all’hub - che economicamente - per le spese di viaggio e soggiorno. Rocchia ripartirà oggi infatti per Roma da Punta Raisi e tornerà con un altro aereo il 5 luglio per il richiamo.