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Mokarta, il segreto della canzone dei Kunsertu

Chi è Mokarta? Quale è il senso della canzone dei Kunsertu del 1989?

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/27-05-2024/mokarta-il-segreto-della-canzone-dei-kunsertu-500.jpg Mokarta, il segreto della canzone dei Kunsertu


“Pueti, sunaturi e stampasanti
camparru sempri poviri e pizzenti”

Poeti, musicisti e madonnari
hanno vissuto sempre poveri e pezzenti

Nel 1989 la band siciliana Kunsertu pubblicò un brano straordinario: una notturna, cioè una serenata, dedicata ad una donna di nome Rosa e il cui testo si ispira a brani classici del repertorio tradizionale colto della musica siciliana, quali “E vui durmiti ancora!” o al celebre passo “Rosa fresca aulentissima” di Cielo (o Ciullo) d'Alcamo dalla quale la nostra canzone prende in prestito il nome “Rosa”.

“Bella figliola ca ti chiami rosa, chi bellu nomi mammite t’ha misu”.
Rosa, “la figlia bella come la migliore ombra del paradiso”, osserva nascosta alla finestra l’innamorato che passa di notte e la saluta “con cuore desideroso e voce audace”. Non gli risponderà mai, e lui sarà costretto all’esilio, come Mokarta.

Già, ma chi è Mokarta?
Mokarta è il condottiero saraceno che nel XII secolo regnava sul vallo di Mazara e che fu sconfitto e messo in fuga da Ruggero I di Sicilia (il castello che porta il suo nome si trova tutt’oggi a Salemi, Trapani). La lingua cantata è un dialetto antico ed epico: un po’ cunto popolare, un po’ avanguardia di sperimentazione etnica da un punto di vista musicale.

La canzone racconta la storia di un amore e di una sconfitta. Mokarta ama la Sicilia e ama Rosa, ma lei non aprirà mai quella finestra. A Mokarta resterà la nostalgia di quella terra e di quella donna. 


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