Cultura Baghdad

Parousia. La parola presenza in “E ti vengo a cercare” di Franco Battiato

Presenza in greco si dice “Parousia”, e questo termine indica la presenza del divino nel mondo materiale

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Baghdad - Presenza.
È la parola con cui Franco Battiato chiude il testo della canzone “E ti vengo a cercare” (“Fisiognomica”, 1988, Emi) prima di cedere la partitura alla “Passio secundum Johannem”, BWV 245, di Johann Sebastian Bach che conclude la canzone.

“Perché ho bisogno della tua presenza”, afferma Battiato alla fine.  

Che non sia una canzone d’amore è disambiguato da due circostanze: la Passione di Bach e il video stesso della canzone, girato in soggettiva, in cui Battiato è un viandante che porta con se’ una bicicletta. Dopo un cammino senza meta e a tratti senza l’uso di quel mezzo di locomozione che aggiungerebbe velocità e superamento degli altri che a loro volta camminano senza un senso e un destino, Battiato lascia la bici all’ingresso della chiesa di Santa Maria dei Miracoli e San Celso, in corso Italia a Milano, per entrarvi a pregare. 

Cos’è quella bici che lo affianca, di cui ora si avvale ora no? Forse è la cultura, forse è la conoscenza del divino. 

Presenza in greco si dice “Parousia”, e questo termine indica la presenza del divino nel mondo materiale: è l’attesa del ritorno di Cristo sulla terra. E nella canzone Gesù è stato appena deposto dalla Croce sulle note di Bach.

Parousia, “perché ho bisogno della tua presenza”.

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La foto è stata scattata a Baghdad nel 1992 dopo la guerra nel Golfo: una bambina irachena scappa ai genitori per andare ad ascoltare Franco.


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