Economia Scicli

Un’industria di trasformazione del pomodoro a Scicli

Le antiche virtù conservative diventano innovazioni ed attività di impresa: Alessandro Napoleone



Scicli - Non c’è dubbio che dal punto di vista agricolo produttivo potremmo definire Scicli come la capitale del pomodoro da mensa. Non solo per la quantità prodotta ogni anno, ma soprattutto per il secolo di storia che Scicli può raccontare di questa coltura. La sua presenza infatti è già documentata dalla fine del ’800, ma la coltivazione del pomodoro destinato al mercato possiamo considerarla a partire dai primi del ‘900.

Le prime coltivazioni, grazie alle favorevoli condizioni climatiche del luogo (prossimità del mare ed esposizione a sud), venivano praticate in piena aria con modeste protezioni per avere un prodotto già ai primi di maggio. Proprio durante l’estate, che coincideva con la massima raccolta del pomodoro maturo, si cominciarono a fare le prime conserve, il concentrato di pomodoro (‘u strattu), i pomodori salati, il capuliato, oltre al pomodoro che si lasciava asciugare appeso sulle canne in luogo fresco e ventilato.

Tutti metodi di conservazione dove il sale faceva da padrone permettendo, in questo modo di poter utilizzare il pomodoro conservato anche nel periodo invernale quando non era possibile coltivarlo. Con l’avvento delle serre a partire dal 1965 la coltivazione del pomodoro, anno dopo anno raggiunge cifre esponenziali con cambiamenti notevoli sulla vita economica e sociale del paese. Oramai il pomodoro è presente tutto l’anno, poiché le serre consentono di creare quelle condizioni climatiche minime ed idonee alla coltura. Pur essendo il pomodoro presente, come abbiamo detto tutto l’anno, la gente ha continuato a fare le conserve.

Per più di 50 anni si può dire molte famiglie sciclitane si sono adoperate a fare le cosiddette “bottiglie di pomodoro”, la salsa pronta come condimento per la pasta. Oggi sono rimaste poche famiglie a preparare la salsa in estate, alcune ripiegano con la salsa da scaffale del supermercato, altre si stanno orientando verso i prodotti conservati (passata, concentrato, pomodori secchi, altro) offerti da piccole industrie conserviere locali a Scicli.

Una di queste aziende di trasformazione, presente da più di un decennio sul territorio sciclitano è quella di Alessandro Napoleone.
Imprenditore Perito Agrario, diplomato presso l’Istituto Tecnico Agrario di Scicli, Alessandro ha pensato bene ad investire in innovazioni tecnologiche al fine di promuovere prodotti eccellenti delle nostre tradizioni rurali gastronomiche.
L’azienda di trasformazione, con sede in c/da Riola, nasce si può dire come attività connessa alla produzione principale del pomodoro fresco, ma nel corso di questo periodo si è evoluta a piccola industria, anche con rapporti di lavorazione in commissione col privato. Qui si lavora a livello artigianale con prodotti come fatti in casa.

https://www.ragusanews.com/immagini_banner/1729320808-3-bruno.png

Il pomodoro lavorato appartiene quasi tutto alle varietà pixel, datterino e anche ciliegino, le migliori per gusto, resa di trasformazione e tenuta di conservazione (contenuto equilibrato di sostanze nutritive). Da notare che l’azienda non lavora tutto l’anno, Napoleone imbottiglia il pomodoro solo nei quattro mesi estivi, come in passato. Possiamo certamente sottolineare le grandi capacità di un giovane imprenditore che ha saputo scegliere i tempi giusti per investire idee e risorse in un territorio come Scicli, ultimamente diventato famoso e meta di itinerari di ogni forma di turismo.

Le prospettive future delle aziende di trasformazione a Scicli saranno sicuramente orientate verso le innovazioni di settore, le scelte economiche e commerciali al fine di valorizzare sempre meglio l’oro rosso di Scicli, pomodoro fresco e trasformato.


© Riproduzione riservata