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Febbre del Congo, quali sono i sintomi e i rischi di contagio. Colpisce i bambini

30 morti e quasi 400 contagiati

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/06-12-2024/febbre-del-congo-quali-sono-i-sintomi-e-i-rischi-di-contagio-500.jpg Febbre del Congo, quali sono i sintomi e i rischi di contagio


Congo - Massima allerta sanitaria in Repubblica Democratica del Congo, dopo che il Ministero della Salute, il 5 dicembre, ha ufficializzato la presenza di un focolaio epidemico per una misteriosa malattia simile all'influenza che ha ucciso dozzine di persone nelle ultime settimane nella provincia di Kwango. 

Le aree sanitarie colpite sono sette su 30 nella zona di salute di Panzi, a circa 755 km a sud-est di Kinshasa e 480 km dal capoluogo provinciale: Makita Panzi, Tsakalapanzi, Kanzangi, Kambandambi, Kasanji, Kiama, Mwiningulu. La regione di Panzi è una regione isolata nella provincia di Kwango, con difficoltà di accesso specialmente durante la stagione delle piogge. Gli esperti epidemiologi hanno impiegato due giorni per arrivare sul posto, ha detto il ministro. 

Le infrastrutture sanitarie sono quasi inesistenti. La popolazione vive in una generale precarietà, soffrendo per la mancanza di accesso all’acqua potabile e ai medicinali, elettricità e internet. Il tasso di malnutrizione (61%) è tra i più alti del Paese e già due anni fa la regione era stata colpita da una grave epidemia di febbre tifoide. Epidemie di Konzo (una malattia neurodegenerative presumibilmente causate da tossine alimentari), colera, malaria e salmonellosi, spesso aggravate da malnutrizione diffusa tra bambini e adolescenti. 

I primi casi sono stati rilevati il 24 ottobre. «Il 29 novembre 2024, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è stata informata di una malattia non diagnosticata in una remota area della Repubblica Democratica del Congo (RDC), che si è diffusa a partire da metà ottobre causando numerosi decessi», dicono dal quartier generale Oms di Ginevra. 

«I sintomi principali osservati sono di tipo respiratorio: febbre, tosse, naso che cola, mal di testa e dolori muscolari. Molti pazienti presentano malnutrizione e anemia, ma ciò potrebbe riflettere lo stato generale di salute della popolazione, poiché la regione registra tassi di malnutrizione estremamente elevati», risponde l'Oms. 

Per il momento, in attesa dei risultati di laboratorio sui campioni di sangue prelevati dalla popolazione infetta, le cause restano sconosciute. «Si tratta di un'area remota con capacità limitata in termini di laboratori e strutture sanitarie (non ci sono laboratori nella regione), il che rende possibile che si tratti di un patogeno esistente ma ancora non diagnosticato», sottolineano dall'Oms. «I risultati dei test di laboratorio sono ancora attesi, quindi al momento si parla di una malattia non diagnosticata, piuttosto che di una malattia sconosciuta. I primi risultati arriveranno nei prossimi giorni dai laboratori della vicina città di Kikwit. I test includeranno verifiche per influenza (essendo il picco stagionale nella regione), COVID-19, malaria e morbillo, tra altre malattie. È anche possibile che il focolaio stia catturando più patologie contemporaneamente».

Dove avviene la trasmissione?

La trasmissione avviene principalmente nei nuclei familiari. Si registra un modello di trasmissione in cui i genitori infettano i figli o viceversa.

Quanti sono i casi e i decessi finora registrati?

Al 4 dicembre 2024, sono stati riportati 394 casi totali e 30 decessi, (tasso di letalità: 7,6%, aggiunge l'Oms) attribuiti a una «malattia ancora non diagnosticata». I decessi sono stati registrati tra il 10 e il 25 novembre. Tuttavia, il documento specifica che i decessi registrati sono solo quelli notificati dalle strutture sanitarie.

«Nei centri sanitari abbiamo registrato 27 decessi. E con la valutazione effettuata dal medico competente della zona in comunità, abbiamo segnalato anche 44 decessi» , ha precisato il ministro, aggiungendo però che su quest'ultimo  dato «non possiamo dire che sia immediatamente collegato al fenomeno perché ci sono altre possibili cause». Tra i 27 decessi avvenuti nei centri sanitari, 17 persone sono morte per problemi respiratori e gli altri dieci per mancata trasfusione in uno stato di grave anemia,  ha reso noto il ministro della Sanità congolese.  

Quali fasce d'età sono più colpite?
«Tra i casi segnalati fino al 3 dicembre - risponde l'Oms -, il 63% riguarda bambini sotto i 15 anni, che rappresentano anche l'81% dei decessi. Tra questi, i bambini sotto i 5 anni sono particolarmente colpiti». 

Esistono rischi che il contagio si propaghi fuori dal Congo?
«La zona sanitaria di Panzi si trova nella provincia di Kwango, nel sud-ovest della RDC, al confine con l'Angola. Questo fatto solleva preoccupazioni per un potenziale rischio di trasmissione transfrontaliera. Al momento, nessun caso con presentazione clinica simile a quella osservata nella RDC è stato segnalato in Angola, ma il rischio di diffusione oltre confine rimane. L'OMS in Angola è stata allertata e sta collaborando con le autorità nazionali».


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